Gina Lollobrigida, solo ora viene a galla la verità sul testamento (2 / 2)

Intervenuto in trasmissione su Rai 1 a Storie Italiane, l’avvocato Ingroia è stato chiamato in causa ancora una volta sullo scottante argomento dell’eredità di Gina Lollobrigida. La giustizia italiana ha dato ragione al figlio della donna, condannando in primo grado Andrea Piazzolla, ex factotum dell’attrice, condannato a 3 anni di reclusione per circonvenzione d’incapace.

E’ notorio come i rapporti tra l’attrice ed il figlio Milko Skofic fossero alquanto precari, ed in questi dissidi si sarebbe inserito astutamente l’ex assistente della donna. Una verità confermata da Antonio Ingroia, il quale ha ricordato le reali volontà dell’attrice prima di andarsene: “Gina mi chiese come poteva fare per diseredare suo figlio, io le risposi che la legge italiana non prevede una simile decisione, così lei si è adeguata alla legge”. 

Il legale le fece poi presente che vi era la possibilità di disporre del testamento assegnandone il 50% agli eredi, disponendo della restante metà a proprio piacimento. La reale volontà dell’attrice era addirittura quella di non assegnare nulla al figlio, ma si è vista costretta a piegarsi alla legge italiana ed assegnargli comunque metà del proprio patrimonio.

Inoltre, a riprova di questi pessimi rapporti con il figlio, la Lollobrigida avrebbe cercato il più possibile di disfarsi dei suoi averi finchè era vita, cedendo gran parte delle sue opere d’arte. Infine Ingroia aggiunge: “Uno dei suoi timori più grandi era legato al fatto che l’amministratore di sostegno che le era stato imposto dal figlio, potesse lui stesso appropriarsi dei suoi beni”. 

Secondo quando ha sentenziato invece il tribunale di Roma, la diva sarebbe stata allontanata dai suoi cari in quanto circuita dal suo assistente Andrea Piazzolla, ritenuto responsabile di aver sottratto beni all’attrice tra il 2013 e il 2018, approfittando delle sue condizioni.