E’ stata una doccia gelata per tutti ma dettata da esigenze di gran lunga più importanti. Gianluca Vialli, come da lui stesso annunciato sul sito della FIGC, è stato costretto a lasciare momentaneamente la Nazionale azzurra, di cui era capo delegazione. Non sarà presente nelle prossime gare degli Azzurri, attesi nel 2023 dalle qualificazioni all’Europeo 2024.
Per il momento il calcio deve attendere in quanto deve far convergere tutte le sue energie, tutte le sue forze, nella lotta contro il tumore al pancreas, che gli è stato diagnosticato 5 anni da. In un comunicato, Vialli ha spiegato: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”.
Il grande campione ha aggiunto: “L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”.
Un improvviso e spiazzante annuncio, quello fatto dal grande calciatore che, un po’ di tempo fa disse: “Io con il cancro non sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me”. Vialli, perfettamente consapevole della forza dell’avversario da battere, non vuole arrendersi, nonostante quei 90 minuti giocati in campo calcistico, sono diventati anni giocati sul fronte oncologico, sin da quando, nel 2017, sono comparse le prime avvisaglie del nemico, del tumore al pancreas.
Il presidente federale Gabriele Gravina ha dichiarato: “Gianluca è un protagonista assoluto della Nazionale italiana e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d’animo, all’Azzurro e all’affetto di tutta la famiglia federale sono convinto tornerà presto. Può contare su ognuno di noi, perché siamo una squadra, dentro e fuori dal campo”. La speranza di ognuno è che il grandissimo calciatore, ora, possa vincere per sempre la sua battaglia più grande e non possiamo che augurargli tutto il meglio.