Gianluca Grignani: "Dovevo dire la mia versione, ma se raccontassi tutto farei finire la favola di" (2 / 2)

Gianluca Grignani ha scritto un’autobiografia dal titolo  “Residui di rock’n’roll”  dove si è raccontato a 360 gradi, partendo dal rapporto complesso e difficile con il padre e con la madre, passando per il successo  ottenuto quando era un ragazzo,  sino all’amicizia con Dalla.

Ha parlato del suo libro con Repubblica, parlando della fuga in Sudamerica,  dell’incontro col compianto Pino Daniele, cui ha chiesto di condividere una canna, dopo essere entrato nel suo camerino. Un vulcano, il nostro Grignani.

Un artista maledetto secondo alcuni, un genio secondo altri, uno che ha osato troppo per altri ancora ma si sa, ognuno ha i suoi gusti personali e le sue idee riguardo al variegato mondo della musica e degli artisti che la popolano.

Ha ripercorso l’incontro con  Lucio Dalla a un concerto dei Pearl Jam e su di lui ha dichiarato: ” Mi ha insegnato a non aver paura”. Nel suo libro autobiografico ha parlato delle dipendenze dagli stupefacenti e, come riportato da Leggo.it, nostra fonte di riferimento, su questo  Gianluca è stato molto crudo, sincero, forte.

Cosa ha dichiarato? Riprendiamo le testuali parole dell’artista da Leggo.it: “C’è un capitolo, si chiama Il mostro e inizia con un bel po’ di droga in un sacchetto. Anche qui: le speculazioni sono state tantissime. Dovevo raccontare la mia versione. Solo che ho scelto di farlo in maniera quasi narrativa. Anche perché se dovessi essere più preciso farei finire la favola di qualcuno”.  Ovviamente non si è addentrato nei dettagli, non ha fatto nomi ma la curiosità alimentata dopo queste esternazioni è  altissima. Con chi ce l’ha? A chi si riferisce?  Forse potrebbe lui stesso rompere il silenzio a riguardo ma per il momento i nomi restano secretati.