Ottanta anni compiuti il 1 agosto; originario di La Spezia, Giancarlo Giannini non ha certo bisogno di presentazioni, trattandosi di uno degli artisti che hanno vissuto e reso grande il nostro cinema, negli ultimi 50 anni.
Attore, regista, doppiatore, oltre che grande sceneggiatore, protagonista della commedia all’italiana. Un artista poliedrico, uno di quelli che conquistano con il suo carisma, che fanno breccia nel cuore degli amanti del piccolo e grande schermo.
Un fuoriclasse, capace di vestire i panni più disparati, grazie alla sua versatilità. Ecco che, è passato dall’operaio proletario al boss mafioso, dal recitare parti drammatiche a quelle comiche, parlando numerosissimi dialetti, sia meridionali che settentrionali.
Eppure, come dico spesso, gli artisti non sono immuni dalle tragedie e Giannini, oltre a ricordare ancora i bombardamenti della guerra, pur essendo, all’epoca, solo un bambino, ha vissuto l’esperienza più dolorosa in assoluto.
Un lutto che ha devastato la sua esistenza, di cui ha parlato in una delle interviste più lette del 2022, quella di Valerio Cappelli a Giancarlo Giannini, uscita sul Corriere del 24 luglio. Vediamo cosa ha dichiarato.