Adelio Bozzoli, padre dell’imprenditore 39enne Giacomo Bozzoli, che lunedì è stato condannato all’ergastolo dalla sentenza della Cassazione, dopo otto anni e mezzo di processo, in è stato un libero cittadino, è stato raggiunto telefonicamente dall’agenzia stampa Ansa, una delle più autorevoli sul piano nazionale e ha fatto delle dichiarazioni sconvolgenti, che hanno scosso milioni di utenti.
Queste le parole dell’uomo: “Sono nel letto, ho avuto un mezzo infarto. Dove è Giacomo? Non lo so davvero”. Adelio, che a differenza del figlio era presente in aula a Roma e, dopo la lettura della sentenza aveva commentato “sono distrutto”, ha sempre creduto nell’innocenza del figlio.
L’uomo ha sempre difeso l’innocenza del figlio, anche nei minuti precedenti la pronuncia della sentenza, rilasciando alla stampa queste dichiarazioni: “Giacomo è innocente, sto molto male”.
Quando i carabinieri, dopo che la sentenza della Cassazione è diventata definitiva, si sono presentati a casa del 39enne per prelevarlo e tradurlo in penitenziario, Giacomo, accusato dell’omicidio dello zio che avrebbe gettato nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno, nel Bresciano, non si trovava tra le mura della sua abitazione di Soiano del Garda.
Da quanto si apprende, si è connesso a Whatsapp l’ultima volta la notte del 24 giugno scorso, 7 giorni prima della sentenza che lo ha condannato. Da ieri sera è ufficialmente latitante, è in fuga, si presume all’estero, con la moglie e il figlio e il suo nome è inserito nelle banche dati delle polizie europee. Il padre Adelio ritiene di non sapere dove il figlio sia ma ovviamente la cosa va presa con le pinze, in attesa di ulteriori aggiornamenti .