A Monte-Carlo, sotto le luci brillanti del Film Festival de la Comédie di Ezio Greggio, Gerry Scotti è salito sul palco per ritirare il suo premio. Era un momento di celebrazione, l’ennesimo segno di un affetto televisivo che dura da decenni, ma il vero sussurro non era sui premi.
Per giorni, il mondo della televisione aveva parlato di nient’altro: una polemica silenziosa ma implacabile sul ruolo di Samira Lui nel suo show La ruota della fortuna. Il conduttore, con la sua inconfondibile pacatezza, sapeva che la tempesta mediatica si era formata attorno a un’immagine che la TV moderna dovrebbe aver superato da tempo.
Perché, agli occhi di alcuni, c’era ancora l’ombra della figura della “valletta”, una presenza scenica ormai anacronistica.Scotti ha osservato il fermento dall’esterno, lasciando che la critica si auto-estinguisse di fronte al dato più concreto di tutti: i sei milioni e mezzo di telespettatori che ogni sera seguono il programma.

Non si tratta più di una figura di contorno, ma di un sodalizio professionale che rallegra il pubblico.Tuttavia, Scotti aveva un altro nome in mente, un confronto inevitabile con un collega che rappresenta la nuova guardia della televisione. La domanda restava: chi ha il vero physique du rôle per guidare l’intrattenimento di domani?
Qualcosa che ha lasciato davvero di stucco tutti quanti le parole di Gerry per la bellissima Samira sono state davvero molto particolari e hanno sorpreso il pubblico nessuno si aspettava parole così particolari per la valletta de La Ruota della Fortuna.