Gatto Leone scuoiato vivo, la psicoterapeuta confessa: "Ecco chi è stato" (2 / 2)

 

Il nostro Leone ci ha lasciato circondato fino alla fine da quell’amore che ha cercato in tutti i modi di combattere contro questo crimine senza precedenti”. Questo è l’annuncio che ha posto fine ad ogni speranza che Leone ce la facesse. Ora verrà sottoposto all’autopsia dal dott. Luigi Toro che ha aperto un fascicolo da presentare alla Procura.  Intanto, ad esprimere il suo punto di vista sulla vicenda, in una lunga intervista rilasciata a Il Messaggero, ci ha pensato la psicoterapeuta Virginia Ciaravolo. Nel momento in cui le è stato chiesto chi è il colpevole del decesso di Leone che, ricordiamo, è stato scuoiato  vivo, l’esperta ha detto:  “Chi commette crudeltà nei confronti degli animali è probabile che compia violenze sulle donne”.

Ad oggi chi si è macchiato di questo enorme reato non ha ancora un volto ma la dottoressa non ha dubbi sul fatto che si ha scuoiato il gattino potrebbe aver commesso simili reati già in passato, sebbene non sia possibile tracciare un profilo della persona che ha ridotto il micio in quello stato. La Ciaravolo ha aggiunto: “Potrebbe essere opera di giovani. È un indice di crudeltà immane, mancanza di empatia”.

L’esperta rimarca come chi commette questi atti indicibili nei confronti degli animali potrebbe commetterli verso le donne. Si tratta di una persona sadica, priva di empatia, per poi precisare. ” Ho guardato il video e si vede il gattino che ha veramente le pene dell’inferno, che si lamentava e miagolava all’inverosimile. Per cui si presume che dall’altra parte ci sia un godimento, quindi un sadismo immane”.

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La psicoterapeuta, dopo aver visionato attentamente il filmato, è convinta che chi ha scuoiato Leone non sia certo inesperto, dal momento che che il gatto è l’animale indipendente per eccellenza, per cui chi lo mantiene deve avere  una forte presa. Chi in genere compie reati di questo tipo, ha difficoltà nell’integrazione, con un doppio profilo: possono, difatti, agire o in solitaria o in gruppo, per la banalità del male, per crudeltà gratuita.

Perché ridurre Leone in quello stato? Per mera crudeltà. Su questo la psicoterapeuta non ha dubbi, trattandosi di persone frustate, forse dedite ad utilizzare sostanze stupefacenti. L’esperta ha rimarcato l’alta pericolosità del colpevole, dal momento che il passaggio della commissione di questo reato dall’animale all’uomo è molto facile.