Una nuova svolta nell’inchiesta sul delitto di Garlasco. Nel corso di una recente perquisizione a casa di Andrea Sempio, indagato per concorso nel delitto di Chiara Poggi, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano hanno rinvenuto un computer che non era stato trovato nel primo controllo, effettuato lo scorso 14 maggio.
All’epoca, gli investigatori avevano passato al setaccio sia l’abitazione del 37enne a Voghera sia quella dei genitori a Garlasco, dove era emerso un quaderno con un appunto sospetto: “Venditti/gip archivia X 20.30. €”. Da quella nota era scattato l’avviso di garanzia per corruzione in atti giudiziari nei confronti dell’ex procuratore Mario Venditti, che nel 2017 aveva archiviato il fascicolo su Sempio.
L’appunto ha dato il via a una serie di accertamenti bancari che hanno fatto emergere movimenti di denaro anomali. In particolare, un assegno da 43mila euro proveniente dagli zii di Sempio e prelievi in contanti per circa 35mila euro, suddivisi in importi inferiori alla soglia di tracciabilità .
Gli inquirenti hanno inoltre riesaminato le intercettazioni del 2017, in cui emergerebbero riferimenti alla necessità di “pagare quei signori lì” con modalità non tracciabili. Frasi che, per i magistrati, avrebbero una “forte valenza indiziaria”. Da qui la decisione della Procura, lo scorso 26 settembre, di ordinare nuove perquisizioni non solo nelle abitazioni di Sempio, ma anche in quelle di Venditti.
Proprio in quell’occasione è comparso il pc misterioso, non rinvenuto durante la prima ispezione. Sempio aveva giustificato l’assenza del computer sostenendo di non possederne uno, ma ora dovrà spiegare la provenienza del dispositivo, che secondo la sua versione sarebbe stato fornito dall’azienda per il lavoro da remoto. Gli inquirenti stanno verificando se al suo interno siano stati cancellati dati precedenti al 2017. Una vicenda ancora intricata che continua ad arricchirsi di nuovi elementi con il passare dei mesi.