Garlasco, l’annuncio è appena arrivato: la confessione agghiacciante in procura di Lovati (2 / 2)

Massimo Lovati, sentito come “persona interessata” dalla pm di Brescia Claudia Moregola, nel fascicolo d’indagine sulla presunta corruzione, legata al caso Garlasco, è stato interrogato per quasi quattro ore e quello che il legale ha dichiarato è davvero molto forte.

Nella città di Brescia,  tra le aule della Procura, l’avvocato Massimo Lovati ha confermato i fatti. L’ex difensore ha dichiarato apertamente di aver ricevuto una somma in contanti per la sua consulenza, denaro che non è mai stato dichiarato alle autorità fiscali.

Questa somma, ha specificato, proveniva direttamente dalla famiglia Sempio. La cifra esatta percepita “in nero” dal legale ammonta a 15mila euro. Un’ammissione, quella di Lovati,  che sposta l’asse d’indagine dalla cronaca a un risvolto di natura finanziaria. Nonostante non incida direttamente sulla dinamica principale, il fatto che denaro non dichiarato abbia circolato nelle pieghe di un processo così mediatico solleva nuove e inevitabili domande sui meccanismi economici che hanno accompagnato uno dei fatti di cronaca più dibattuti degli ultimi anni.

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“Mi sembra di aver capito che anche gli altri due avvocati abbiano ammesso di aver ricevuto i contanti ma hanno detto che ero io che facevo i conti, invece io ho detto che li facevano loro i conti” ha rivelato poi Lovati, riferendosi a Soldani e Grassi,  ha dichiarato Lovati, fuori dalla Procura, dopo il suo interrogatorio.

Infine, rispondendo alle domande dei giornalisti, il legale  ha ribadito di essere fermamente convinto dell’innocenza del suo ormai ex assistito Andrea Sempio che nelle scorse settimane gli ha revocato l’incarico per divergenze sulla condotta da tenere. “Non ho più sentito Andrea Sempio, se mi faranno delle domande su di lui mi avvarrò del segreto professionale. Sempio non è solo innocente è completamente estraneo al delitto di Garlasco” ha chiosato Lovati.