Garlasco, la sconcertante risposta di Andrea Sempio dopo il test del DNA (2 / 2)

Andrea Sempio, 37 anni, indagato per il delitto di Chiara Poggi, si è sottoposto questa mattina al prelievo salivare del DNA presso la caserma Montebello di Milano. Il suo avvocato, Massimo Levati, ha dichiarato che Sempio è “tranquillo perché innocente” e ha chiarito che il test non è stato fatto volontariamente, ma solo dopo l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari (GIP), ritenuto una figura terza e imparziale.

L’avvocato ha poi respinto le ipotesi investigative, affermando che “non ci sono reperti” da riesaminare e che il suo assistito non aveva alcun legame con la vittima. In merito alle telefonate effettuate da Sempio alla casa di Chiara Poggi prima del delitto, Levati ha spiegato che il giovane cercava l’amico Marco, fratello della giovane, ignaro che fosse partito.

Inoltre, ha minimizzato il valore dello scontrino di un parcheggio conservato dall’amico di Sempio per oltre un anno, definendolo un elemento “superato e già archiviato“. Levati ha poi parlato dell’indagine del 2017, definendola “una macchinazione” orchestrata dagli avvocati difensori di Alberto Stasi, già condannato per il delitto di Chiara Poggi.

Secondo il legale, il DNA di Sempio sarebbe stato prelevato illegalmente dagli investigatori privati di quello studio legale. Oggi, ha aggiunto, la Procura starebbe portando avanti un’ipotesi accusatoria basata su elementi manipolati da chi ha “rimestato sotto”, sostenendo che il profilo genetico di Sempio sia compatibile con quello trovato sotto le unghie della vittima.

In un clima di crescente tensione, la difesa di Sempio ribadisce con fermezza la sua innocenza e critica l’uso di prove che ritiene inattendibili, lasciando intendere che il caso sia frutto di manovre giudiziarie discutibili.