L’ex funzionario di polizia Gianluca Spina ha rilasciato un’intervista al settimanale Giallo, che si sta occupando del delitto di Garlasco, dove ha espresso la sua idea in merito all’accaduto. Spina ritiene che Chiara Poggi sia stata seviziata, concentrandosi, poi, sui tagli rilevanti sulle palpebre.
L’ex poliziotto ritiene che ad infliggerle potrebbe essere stato “qualche frequentatore della casa”. Il militare ha rivolto pesanti accuse nei confronti della famiglia Poggi, convinto che essa abbia “ignorato” le ferite sul corpo di Chiara, in quanto impegnata a “provare goffamente e con un timing anomalo (…) la presenza di Marco in montagna” nel giorno in cui la 26enne è stata fatta fuori.
Spina, su Giallo, si è chiesto : “Perché omettere la prova, evidente, dell’accanimento indiavolato sul corpo di una figlia nelle mura di casa?”, convinto che qualcuno non sopportasse Chiara personalmente e se questo fosse stato opportunamente indagato, avrebbe condotto e condurrebbe ancora oggi all’identificazione certa del “gruppo di persone possedute evidentemente da una follia non terrena, magari legata a qualche problema di contesto locale?”.
Il l numero e la tipologia di segni inferti sul corpo di Chiara Poggi sono raccapriccianti, a detta dell’ex funzionario, in particolare i tagli simmetrici sulle palpebre. Spina è del parere che “qualche frequentatore della casa” possa aver inciso la pelle vicina agli occhi “per un motivo che fa ribrezzo solo immaginare”.
Sul delitto di Garlasco, solo pochi giorni fa, si è pronunciata anche un’altra esperta, la professoressa Luisa Regimenti, medico legale e docente all’Università di Tor Vergata, parlando di “esecuzione brutale”. La dottoressa ritiene che “Chiunque l’abbia uccisa la conosceva ed era animato da un odio cieco”, concludendo: “Le sono stati inflitti due tagli netti sulle palpebre, segno che aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere”.