La procura di Pavia ha chiesto una consulenza sulle impronte delle scarpe, in modo da stabilire il numero con precisione e verificarne la compatibilità con quello indossato da Andrea Sempio, unico indagato ora che il delitto di Garlasco è tornato a balzare agli occhi della cronaca nazionale.
Le impronte ematiche rappresentano il perno dell’accusa, nei cinque processi a carico di Alberto Stasi. I Ris tra il 16 e il 20 agosto2007, hanno individuato sette tracce di suole, quattro nel corridoio antistante la porta a soffietto della cantina, una tra la cantina e la porta del bagno, le altre in prossimità e sopra il tappeto del bagno.
Ci sono voluti sette anni per risalire alla marca delle scarpe indossate dal killer, modello Frau numero 42, mai trovate. Stasi, il giorno del delitto di Chiara, aveva un paio di Lacoste numero 41 e le Frau che gli sono state sequestrate a casa erano invernali e taglia 43. La legale Bocellari ha dichiarato che le nuove misurazioni sono effettuate con metodi più innovativi rispetto a quelli utilizzati nel 2007 dalla Procura.
I pm, dopo che li sono stati depositati i risultati di tali misurazioni, il 28 febbraio 2024 hanno chiesto al gip la riapertura delle indagini e nell’istanza hanno segnalato l’acquisizione di una nuova consulenza tecnica della difesa di Stasi, inserente la compatibilità della grandezza delle impronte repertate sul luogo del delitto con la taglia delle scarpe di Andrea Sempio. Sempio, interrogato il 10 febbraio 2017, riguardo alla misura delle sue scarpe, rispose al pm.
Queste le sue parole: «Già nell’agosto 2007 portavo il numero 44 e lo ricordo perché all’epoca avevo degli stivaletti ma con quelli facevo fatica a guidare, quindi ho dovuto comprare un nuovo paio di scarpe. Tutt’ora indosso il 44». La Procura vuole accertare l’esatta misura delle impronte a pallini e se sono sovrapponibili con quelle di Andrea Sempio, unico indagato nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco.