La terza giornata di probatorio, tra le aule del tribunale di Pavia, si è concentrata sulla garza utilizzata nella bocca di Chiara Poggi in sede di autopsia. ed è stato inevitabile che gli avvocati di Alberto Stasi e di Sempio si facessero sentire a gran voce, con una tensione palpabile tra le parti.
Il direttore di Medicina Legale dell’ospedale Gaslini di Genova, Alberto Bonsignore, ospite di Zona Bianca, nella puntata di ieri sera, ha esternato il suo punto di vista sulla famosa garza nel cavo orale della Poggi. L’esperto ha fatto notare che essa, rispetto ad un tampone oro-faringeo, una volta “posizionata su un carrellino a disposizione dell’operatore”, non è sterile.
Le sue considerazioni sono in linea con quelle di Marzo Di Capria, avvocato della famiglia Poggi, un sostenitore della contaminazione della garza da parte di un’altra salma.
Bonsignore ritiene questa ipotesi assolutamente possibile, in quanto in “un’autopsia eseguita precedentemente o in contemporanea” due postazioni possono essere una di fianco all’altra e/o addirittura condividere il carrello autoptico in sala.
La terza giornata di probatorio è stata ad altissima tensione. In particolare, i legali difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, non ritengono giusto che si parli di contaminazioni, senza andarci a fondo. Difatti la Bocellari ha tuonato: “Non può passare il concetto che era tutto contaminato, perché allora deve essere revisionata la sentenza e Stasi deve uscire subito, perché è in cella sulla base di asserite prove scientifiche” , chiosando: “Se sarà contaminazione dovrà emergere il nome, come al momento non si può dire che sia di un correo con certezza”.