Garlasco, la clamorosa scoperta poco fa su Chiara Poggi (2 / 2)

Il quadro che emerge sembra discostarsi da quello che portò alla condanna di Alberto Stasi, fidanzato della Poggi, ora in semilibertà dopo 16 anni di reclusione. Se le nuove indagini dovessero scagionarlo, potrebbe aprirsi la strada a una revisione del processo.

Nel frattempo, si fa strada l’ipotesi di una riesumazione del corpo di Chiara. Un’eventualità che la famiglia guarda con preoccupazione, mentre l’Italia torna a interrogarsi su uno dei casi di cronaca nera più controversi degli ultimi decenni. Di cosa si tratta?

A 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, la Procura di Pavia riapre le indagini, puntando su tecnologie all’avanguardia e nuove analisi forensi. L’obiettivo è ricostruire con precisione la dinamica del delitto e verificare se la giovane si sia difesa o abbia tentato di reagire al suo killer.

Secondo il medico legale Pasquale Mario Bacco, l’impronta rinvenuta sulla gamba di Chiara Poggi dopo il delitto di Garlasco sarebbe compatibile con il piedino di una stampella dotata di pallini antiscivolo. In un’intervista al settimanale Giallo, Bacco osserva che la traccia presenta una forma geometrica composta da tre pallini, ipotizzando che non si tratti del segno lasciato da una scarpa o un tacco, bensì dalla punta di una stampella. A suo avviso, l’ematoma è stato causato da un colpo secco mentre la vittima era già stesa a terra, e rappresenterebbe un gesto di disprezzo.

Le attenzioni si concentrano su Andrea Sempio. Il suo DNA era stato rilevato sotto le unghie di Chiara, ma non portò a sviluppi concreti. Oggi, il suo alibi vacilla e gli inquirenti hanno disposto un incidente probatorio con analisi su 58 impronte e vecchi reperti, tra cui campioni biologici, un tappetino da bagno e la celebre confezione di Fruttolo sequestrata 18 anni fa.