Garlasco, il super consulente del caso Yara: "Il Dna su Chiara è di Sempio" (2 / 2)

A 18 anni dal delitto, il caso di Garlasco potrebbe prendere una nuova direzione grazie ai recenti sviluppi investigativi. A riaprire le indagini, i risultati delle analisi sul DNA trovato sotto le unghie della vittima. Il genetista Carlo Previderè ha confermato che il DNA maschile repertato apparterrebbe con certezza ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.

Una svolta significativa visto che tale riprova escluderebbe quindi Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara. Previderè ha smentito la perizia di Francesco De Stefano, che aveva ritenuto il materiale genetico troppo degradato per un’analisi attendibile. Andrea Sempio, oggi 37enne, si è presentato in caserma a Milano per il prelievo del DNA, dichiarandosi sereno, mentre il suo avvocato ha parlato di “macchinazione”.

Il legale ha inoltre precisato che Sempio non si è sottoposto volontariamente al test, preferendo un’ordinanza del giudice. Le indagini riaperte includono l’analisi di mozziconi di sigaretta trovati nella villetta di Garlasco. Chiara non fumava e nessuno aveva mai esaminato quei reperti, sebbene fossero stati fotografati dagli inquirenti. In merito a Sempio, restano da chiarire ulteriori elementi.

Primo su tutti, l’alibi del 37enne: uno scontrino di parcheggio a Vigevano, dove sosteneva di essersi recato per visitare una libreria. Questo scontrino venne consegnato ai carabinieri da Sempio un anno dopo il delitto, sollevando dubbi sul perché lo avesse conservato per così tanto tempo.

Sua madre dichiarò nel 2017 che era stato trovato dal marito in auto e conservato per precauzione, immaginando che gli amici di Marco Poggi sarebbero stati ascoltati dagli inquirenti. Infine, rimangono da chiarire le telefonate fatte da Sempio alla casa di Chiara la mattina del delitto. Lui ha sempre sostenuto di aver cercato Marco Poggi, che però si trovava in Trentino. Il suo legale ha affermato che il suo assistito non era a conoscenza di questa assenza.