Garlasco, i genitori Poggi perdono le staffe. La rivelazione sconvolgente su Stasi (2 / 2)

I genitori di Chiara Poggi non sopportano più che la loro famiglia venga presa di mira, divenendo oggetto di  insulti ma anche di una marea di notizie finte, tipo quella che, da ultimo, ha  colpito il figlio  Marco e  di conseguenza loro stessi, in quanto  vorrebbe Marco Poggi presunto complice o addirittura autore del delitto della sorella.

Tutto è partito dalla testimonianza dell’albergatore,   che ha dichiarato che il  giovane non fosse in Trentino col padre e la madre,    gettando dubbi sull’alibi del ragazzo.  Non possono sopportare che venga messa in dubbio la presenza, in vacanza, del loro figlio o che, ancora peggio,   che venga tacciato di aver tolto la cita alla sorella.

Alberto Stasi, per la Cassazione, è il colpevole del delitto e sta scontando la sua condanna a 16 anni di reclusione.   Giuseppe Poggi,  riguardo  alla questione presunte doppie vite di Chiara, citando Alberto, nell’intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per il Fatto Quotidiano, ha  sottolineato: «Quello che mi stupiva era che Alberto consentisse di dire quelle cose. Nell’appello bis l’avvocata Bocellari fece una requisitoria talmente aggressiva che perfino il giudice la richiamò». Il comportamento di Stasi, secondo i Poggi, destava perplessità fin dai primi giorni: «Fino al suo arresto andavamo insieme al cimitero. Mi aspettavo sempre che dicesse: “Mi stanno indagando, ma non ho ucciso Chiara”.

Italia, bimbo di 2 anni deceduto a bordo della nave da crociera Italia, bimbo di 2 anni deceduto a bordo della nave da crociera

Giuseppe ha proseguito: “Invece non lo diceva mai. Era strano”.   Il padre di Chiara ha fatto notare come oggi si punti il dito su  Sempio per tre telefonate di pochi secondi,  mentre Stasi fece chiamate per ore mentre Chiara non rispondeva, senza andare a vedere.”

Giuseppe e sua moglie non ce l’hanno contro coloro che ritengono Alberto innocente,  ma si scaglia contro chi  per provare a scagiorare lui, rovina la vita ad alltre persone.  Riguardo alla questione risarcimento,  ha così risposto: «Non abbiamo chiesto tutto il risarcimento, solo una parte. Non volevamo rovinare i signori Stasi. Abbiamo ricevuto circa la metà, con cui abbiamo pagato legali e spese. Il resto è rateizzato, e probabilmente non lo vedremo mai. Se dovremo restituire tutto, lo faremo».