Garlasco, i genitori di Chiara Poggi rompono il silenzio dopo la riapertura del caso (2 / 2)

Il caso di Garlasco, nonostante la condanna di Stasi, continua dunque a far discutere, tra nuove verifiche e il dolore mai sopito della famiglia Poggi.Il 31 marzo Chiara Poggi avrebbe compiuto 44 anni, ma per i suoi genitori il tempo si è fermato al 13 agosto 2007, giorno in cui le fu tolta la vita nella villetta di famiglia a Garlasco.

Per me lei resterà sempre la ragazza che era”, dice la madre Rita al Corriere della Sera. Ogni anno, i Poggi portano rose bianche al cimitero, ricordando la figlia senza riuscire a immaginarla adulta. Nonostante il delitto sia tornato sotto i riflettori con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, i genitori non credono a nuove piste investigative.

Per loro, la verità è già stata accertata con la condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato di Chiara all’epoca del delitto. “Se vogliono fare accertamenti, li facciano, ma la verità resta quella della sentenza”, ribadisce la famiglia, esprimendo amarezza per le recenti dichiarazioni di Stasi e per le ipotesi alternative sollevate dai media.

I Poggi difendono la validità del processo e contestano il fatto che Stasi continui a rilasciare interviste nonostante la condanna definitiva. “Lui è un detenuto e ha provato più volte a ribaltare la sentenza senza riuscirci. È un privilegiato?”, si chiede il padre Giuseppe, sottolineando l’incongruenza tra il trattamento ricevuto da Stasi e la solidità delle prove a suo carico.

Dall’altra parte, Andrea Sempio si dice tranquillo e fiducioso nelle indagini. In un’intervista a SkyTg24, ha negato qualsiasi legame con Chiara e giustificato la presenza di eventuali tracce biologiche nella villetta con la sua frequentazione della casa prima del delitto.