Garlasco, Andrea Sempio: "Ecco il movente" (2 / 2)

La  Procura di Pavia   ha individuato sei punti che rappresentano la  nuova accusa contro Andrea Sempio e che potrebbero rappresentare la svolta in un caso, quello del delitto di Chiara Poggi che, nonostante un condannato, Alberto Stasi, fidanzato della ragazza all’epoca dei fatti, continua ad alimentare grossi dubbi e perplessità.

In primo piano c’è la prova scientifica, emersa grazie agli esiti dell’incidente probatorio sulla traccia biologica.La perita del Tribunale, Denise Albani, ha riscontrato una corrispondenza tra il Dna di linea maschile ritrovato sulle unghie della giovane donna e la linea genetica della famiglia Sempio.

La difesa, tuttavia, non contesta il risultato ma parla di “trasferimento” secondario, ipotizzando un contatto minimo o i residui di uno starnuto sul pavimento.Un altro elemento centrale è l’impronta parziale, denominata “Impronta 33”, rilevata sul muro delle scale che portano al seminterrato.

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Inizialmente ritenuta inutilizzabile, una successiva consulenza del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) l’ha dichiarata valida, evidenziando 15 dettagli sovrapponibili con quella di Sempio.Si analizza con attenzione anche il tema dell’alibi. Il ticket del parcheggio di Vigevano, fornito da Sempio nel 2008, non convince gli inquirenti che ritengono il 37enne non fosse in città quella mattina. Inoltre, le telefonate effettuate alla casa della giovane nei giorni precedenti l’evento, giustificate dall’uomo come errori di numero, sono considerate una delle poche carte scoperte dall’accusa.

Il sesto punto, forse il più delicato, è il movente: l’assenza di un legame diretto tra Chiara Poggi e Sempio è sempre stata la tesi portante della difesa. Adesso, invece, gli investigatori confidano di aver individuato un possibile legame che aprirebbe un quadro completamente nuovo.A complicare la situazione c’è l’inchiesta parallela della procura di Brescia, che sta indagando sulla presunta corruzione per la rapida archiviazione del caso nel 2017. Sotto indagine ci sono il padre dell’uomo, Giuseppe Sempio, e l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti.