Gaia Pagliuca perde la vita dopo l’anestesia. Il padre rompe il silenzio dopo il dramma (2 / 2)

«La mia vita si è fermata quel giorno. Da nove mesi sopravvivo per inerzia». Con queste parole cariche di profondo rammarico, Vincenzo Pagliuca ricorda la figlia Gaia, 23 anni, deceduta lo scorso 29 settembre dopo una semplice anestesia locale in uno studio dentistico di Bastia Umbra. Gaia era una giovane donna piena di vita, entusiasta, solare, con un futuro nel mondo della moda appena iniziato.

Amava viaggiare, gli animali, soprattutto i cani. Era, come racconta il padre, «la figlia che ogni genitore sognerebbe di avere»: generosa, curiosa, coraggiosa. Quel giorno fu proprio il padre ad accompagnarla dal dentista. Rimase in sala d’attesa, mentre Gaia si sottoponeva al trattamento per una carie.

«Sentivo che si lamentava – racconta –, forse l’anestesia non stava funzionando». Poi l’improvviso allarme: una delle assistenti lo fece entrare di corsa. «Era cianotica, in arresto cardiaco. Lì è cominciato l’incubo». Da allora la vita di Vincenzo è cambiata per sempre. «Sopravvivo solo per mio figlio, ma dentro sono svuotato. Il dolore è una marea che è presente ogni giorno, non passa mai».

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Per l’uomo, perdere Gaia è stato un colpo durissimo, che ha riaperto anche una ferita mai rimarginata: nel 2011, la moglie era morta a soli 50 anni per una patologia fulminante. Da allora aveva cresciuto da solo Gaia e il fratellino, cercando di colmare quel vuoto con tutto l’amore possibile.

Oggi l’unica cosa che chiede è la verità. Il papà di Gaia vuole sapere cosa è successo davvero e se, come sembra, ci sono state gravi negligenze. Il procedimento, che coinvolge il dentista titolare e le sue due figlie, è in corso. Vincenzo chiede giustizia, affinché simili episodi non si ripetano mai più.