Fuoco di Sant’Antonio, Pregliasco: "Attenzione agli occhi, ecco perché" (2 / 2)

Il “fuoco di Sant’Antonio” è un disturbo virale che, pur non mettendo generalmente in pericolo la vita, può rivelarsi doloroso e debilitante. L’attivazione del virus è favorita da condizioni che indeboliscono il sistema immunitario: età avanzata, stress fisico o psicologico, patologie croniche, trattamenti immunosoppressivi o altre terapie aggressive sono tutti elementi che aumentano il rischio.

Una volta riattivo, il virus percorre il nervo e si manifesta sulla pelle con lesioni localizzate su un lato del corpo, spesso seguendo il decorso di un nervo specifico. Tra i segnali d’allarme ci sono inizialmente bruciore, prurito o formicolio in una zona circoscritta; a questi possono aggiungersi malessere generale, febbre e mal di testa.

Successivamente si sviluppa un’eruzione cutanea tipica: una striscia o placca sulla pelle, ricca di vescicole piene di liquido che poi guariscono in 2‑4 settimane. Il virologo Fabrizio Pregliasco, oltre a sottolineare l’aumento recente dei casi, ha posto l’attenzione su un sintomo in particolare che colpisce gli occhi.

Grave lutto per il cantante Giuliano Sangiorgi Grave lutto per il cantante Giuliano Sangiorgi

“Attenzione agli occhi -ha detto Pregliasco- Dipende da dove si viene colpiti, perché in pratica il virus rimane in un ganglio nervoso. I più sfortunati sono quelli che vengono colpiti al trigemino, perché le persone mi riferiscono gli viene voglia di “togliersi l’occhio” proprio a causa del dolore inesistente”.

Anche se il soggetto affetto non «trasmette» un nuovo Herpes Zoster, può trasmettere il VZV a chi non ha mai avuto la varicella o non è stato vaccinato, provocando quindi la varicella in quella persona. Le complicanze più temute riguardano la nevralgia post‑erpetica, infezioni batteriche secondarie delle lesioni e, se coinvolto il viso, anche danni a vista o udito. Il trattamento precoce è fondamentale: antivirali somministrati nelle prime 72 ore aiutano a ridurre intensità e durata del disturbo, associati a analgesici e antinfiammatori.