Sono giorni molto concitati nel nostro Paese in quanto si sono verificati e si stanno verificando tutt’ora degli episodi che lasciano senza parole. Tra questi c’è sicuramente il caso della piccola Giulia, la bambina di 9 mesi sbranata da in pitbull nell’appartamento di famiglia.
I fatti sono accaduti come si ricorderà nella notte tra il 15 e il 16 febbraio scorsi, tra sabato e domenica. Un fine settimana che nella cittadina di Acerra si è trasformato in un incubo quando si è appreso di quello accaduto. Purtroppo per la bimba nonostante il tempestivo soccorso non vi è stato nulla da fare.
Infatti da quanto appreso ad accorgersi dell’accaduto è stato il padre della bimba Vincenzo Loffredo, che quella sera era in casa con la piccola in quanto la madre era a lavoro in una pizzeria. L’uomo si era addormentato con la bambina sul letto matrimoniale poi c’è un buco di un’ora e mezza dalle 22 a mezzanotte quando l’uomo si è svegliato di soprassalto vedendo la piccola a terra e piena di liquidi organici tutt’attorno.
Immediata la corsa, in ciabatte e pigiama, verso la vicina clinica Villa dei Fiori dove il padre ha portato la bimba che secondo il suo racconto era ancora viva quando l’ha trovata a terra. Ad agire sarebbe stato il pitbull di famiglia, un maschio di 8 anni e 25 chili di peso di nome Tyson.
Il cane non aveva microchip, Loffredo attualmente è accusato di reato colposo e omessa custodia di animali (in casa c’erano due cani, il pitbull e un meticcio di piccola taglia di nome Laika).
Nella prossima pagina andremo a vedere quale è stata la decisione della famiglia nel giorno dei funerali.