Miriam Ciobanu, stava camminando sul ciglio della strada, a Paderno di Pieve del Grappa, nel Trevigiano quando, all’alba della notte di Halloween, un’auto guidata dal 23enne Alessandro Giovanardi, ubriaco e drogato al momento dell’impatto, l’ha travolta e uccisa. Il conducente è stato fermato per omicidio stradale aggravato.
La cerimonia funebre è stata presidiata dai carabinieri, rimasti sul sagrato della chiesa, per paura che la folla potesse compiere qualche gesto forte. Sul sagrato della chiesa, tutto ad un tratto, la mamma della defunta, Adriana, rivolgendosi al fidanzato della stessa, Tommaso Dal Bello, gli ha urlato “Vattene”. Momenti di tensione, perfettamente giustificati, in quanto la donna ha perso colei a cui ha dato la vita.
Il giovane 19enne aveva trascorso la serata con Miriam, erano stati a casa da lui ma, dopo un litigio, lei avrebbe deciso di ritornare a casa, dove viveva con i genitori e con la sorella, a piedi, dopo aver tentato, invano, di telefonare al padre per farsi venire a prendere. Tommaso, accompagnato dal padre, è stato presente a tutta la cerimonia funebre. Certo, aveva litigato con Miriam, prima che lei sbattesse la porta e uscisse di casa, ma nessuno dei due poteva sapere che sarebbe andata incontro ala morte.
Ieri pomeriggio, ai funerali, ha voluto esserci anche lui in chiesa, con le stampelle, in quanto ha subito un’operazione all’anca dopo un incidente stradale avvenuto il mese scorso, in cui Miriam era rimasta illesa. Al termine della cerimonia funebre, mamma Adriana gli ha urlato: ” Per rispetto non dovevi neanche presentarti”. In tantissimi hanno voluto partecipare al dolore dei genitori della vittima e della sorella Charlie. Non sono mancate le autorità.
Ai primi banchi, i tre sindaci, Luigino Ceccato per Fonte, Annalisa Rampin per Pieve del Grappa e Fabio Marin, primo cittadino di San Zenone degli Ezzelini. Tra le lacrime e la tensione, fanno riflettere le parole di Don Gabriele Fregonese, pronunciate dinnanzi alla bara di Miriam: “Sei bella Miriam, bella nella tua giovinezza, nei tuoi occhi intensi e profondi, bella nel tuo nome. Miriam avvolta nel dolore per questo incomprensibile distacco e dolore. Proprio oggi vogliamo parlare di bellezza per salutarti nel migliore dei modi, bellezza che possa dare un senso a quello che un senso non ha”.