Funerali Giulia Tramontano, le parole del vescovo durante la cerimonia (2 / 2)

Nel manifesto funebre, c’è una foto di Giulia sorridente. Un sorriso che Giulia porterà per sempre in paradiso, assieme al suo piccolo Thiago, quel bimbo mai nato che aveva così tanto desiderato. “Ne danno il triste annuncio i genitori e nonni Loredana e Franco, i fratelli e zii Chiara e Mario, la nonna Giulia, gli zii ed i parenti tutti”. Il sindaco del Comune Massimo Buonanno spiega che si tratta di “una cerimonia strettamente privata” e chiede “la massima osservanza di tale volontà ad ulteriore riprova della vicinanza e dell’affetto che l’intera comunità ha già sentitamente dimostrato”, si legge sul manifesto.

Non ci sembra vero che Giulia se ne sia andata ma è con il funerale che si ha la percezione del distacco fisico. La giovane donna è stata uccisa “senza un motivo” e “senza rabbia”, secondo le parole di Impagnatiello, sebbene l’autopsia abbia svelato che si è accanito su di lei con almeno 37 coltellate, di cui la prima letale, alla carotide, sgozzandola e impedendole di urlare, di invocare aiuto, di difendersi.

La bara, contornata da rose bianche e candele, contenente due corpi, non può e non deve passare inosservata perché la mattanza in corso non può essere ignorata. Troppe donne barbaramente fatte fuori per aver messo fine alla loro storia, per essersi scoperte realmente amate tra le braccia di un altro uomo, per essere riuscite a fuggire alle violenze del proprio partner o, semplicemente, come nel caso di Giulia, per essere ormai di troppo, d’intralcio ad un’altra relazione che il suo compagno, reo confesso, portava avanti.

Giorgia Meloni, è lei stessa a dare il lieto annuncio: "Sono di nuovo… Giorgia Meloni, è lei stessa a dare il lieto annuncio: "Sono di nuovo…

Momenti forti, sconvolgenti, drammatici, momenti in cui è nel silenzio, nella preghiera, nei volti rigati dal dolore, nel ricordo, che si realizza, per davvero, che Giulia non è più tra noi, e non va dimenticato che questa giovane donna poteva essere nostra sorella, amica, figlia, conoscente, senza speculare sul dolore, senza mettere il dito nella piaga in chi, il cuore, lo ha in frantumi .

Durante la cerimonia funebre, le parole del vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che con il parroco con Salvatore Coviello ha presieduto i funerali della 29enne, sono state un colpo al cuore per tutti. «Giulia può essere indicata come una testimone, una martire», ha detto, proseguendo: «Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé ». Spinillo, prima del suo ingresso in chiesa, peraltro, aveva espresso il suo pensiero, secondo il quale davanti a tanta violenza «c’è solo da dire che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita». Osservazioni davvero forti, che smuovono la collettività alla riflessione o, quanto meno, dovrebbero farlo.