Funerali di Alvaro Vitali, Verdone a bocca aperta quando arriva lei in Chiesa (2 / 2)


Alvaro Vitali è stato molto più di un semplice interprete della commedia sexy all’italiana: per decenni ha rappresentato un volto familiare e rassicurante del nostro cinema, un simbolo capace di far ridere milioni di italiani con una spontaneità disarmante e un’umanità che traspariva anche dietro le gag più farsesche.

Eppure, dietro il successo travolgente del personaggio di Pierinoscolaretto irriverente diventato icona di un’intera epoca – si celava un artista spesso prigioniero della propria maschera, costretto a convivere con uno stereotipo difficile da scrollarsi di dosso. I funerali che si sono svolti a Roma, presso la Chiesa di San Pancrazio, hanno rispecchiato perfettamente questa dualità: da un lato l’affetto di chi lo ha conosciuto e amato, dall’altro la discrezione quasi malinconica di un addio senza clamori, segnato da assenze pesanti e presenze inattese.

Tra i presenti, la figura di Carlo Verdone ha rappresentato il legame ideale tra due modi di fare cinema che si sono spesso sfiorati, e che in più occasioni si sono ritrovati. Verdone, che aveva voluto Vitali in “Vita da Carlo”, ha mostrato sincera commozione, colto anche di sorpresa da una donna che, presentandosi in chiesa, ha suscitato un momento di incertezza e sorpresa: un dettaglio che ha alimentato domande e curiosità nel silenzio rispettoso della cerimonia.

"Una scena terribile". Mani legate e la busta di plastica: Matteo il bagnino trovato così "Una scena terribile". Mani legate e la busta di plastica: Matteo il bagnino trovato così

La scena familiare, però, è stata quella che più ha colpito chi ha assistito al funerale. Assente Ennio, figlio biologico di Vitali, mentre ha preso parte alla funzione Sara, figlia dell’ex moglie Stefania Corona, che con parole decise ha rivendicato il proprio ruolo affettivo all’interno della vita dell’attore, rivelando implicitamente la frattura ancora aperta tra padre e figlio. Un elemento che ha aggiunto ulteriore malinconia a un commiato già velato da tristezza, complice anche il fatto che Vitali aveva lasciato da poco la clinica dove era ricoverato, scegliendo di trascorrere gli ultimi momenti lontano dalle terapie che pure gli erano state consigliate dai medici.

La broncopolmonite che lo ha colpito in forma recidiva è stata fatale, ma ad andarsene non è stato solo un attore: è scomparso un uomo che aveva dato moltissimo al suo pubblico, pur ricevendo forse meno riconoscimenti di quelli meritati nel panorama ufficiale dello spettacolo italiano. Il suo volto resta impresso nella memoria collettiva, così come le sue battute, ma oggi più che mai si sente il bisogno di ricordare anche il Vitali dietro le quinte: fragile, a tratti disilluso, ma sempre genuino e profondamente umano. Un addio silenzioso che si trasforma in omaggio sentito a una carriera irripetibile e a una vita vissuta con generosità, tra alti, bassi e un’inarrestabile voglia di far ridere, anche quando il sorriso era solo un velo dietro cui nascondere la fatica del vivere.