La Procura, nelle ore scorse, ha ascoltato la moglie del latitante, Antonella Colussi, che ha dichiarato: “Ho cercato invano di convincerlo a costituirsi, poi le nostre strade si sono divise. E non ho idea di dove sia Giacomo”. La moglie è ritornata a con il figlio in Italia il 5 luglio.
Una settimana prima dell’emissione della sentenza, Bozzoli, la moglie e il figlio di nove anni erano partiti per una “vacanza” che da Cannes li ha portati a Valencia e poi a Marbella. Lì le loro strade si sono separate
La Colussi ha dichiarato: “Ho chiesto passaggi, chiamato Uber e poi mi sono ritrovata su un treno per Milano”, e ritiene che suo marito sia innocente, sebbene la sua perdita di memoria dopo la pronuncia della sentenza di condanna all’ergastolo non convinca del tutto.
Dopo l’interrogatorio di Antonella Colussi, sarà a brevissimo il figlio di nove anni del latitante ad essere interrogato. Sulla base di quanto riportato dalla stampa, tre giorni fa ha festeggiato il compleanno, senza suo padre, del quale chiede continuamente, spesso piangendo.
Se per un bimbo di nove anni è difficile dare delle coordinate o dei ben precisi riferimenti spazio-temporali riguardanti il viaggio all’estero del padre, sul quale pende un mandato di cattura, è possibile, invece, che possa riportare i momenti insieme al padre, dando ad essi più certezza e concretezza. Ovviamente queste sono ore concitate e si spera che l’imprenditore 39enne si possa presto costituire. Un giallo, quello di Bozzoli, che sta tenendo gli italiani col fiato sospeso, in quanto la sua fuga dura da parecchi giorni, da quando la sentenza di condanna all’ergastolo è stata emessa dalla Cassazione.