Fratelli Bianchi, la tragica notizia è arrivata pochi minuti fa (2 / 2)

Il compito dei Bianchi è sempre stato quello di minacciare e picchiare coloro che erano in ritardo nei pagamenti della droga. A tutto questo orrore, si aggiunge dell’altro, in quanto Marco Bianchi non aveva solo queste “funzioni” all’interno della banda ma riversava la sua barbarica crudeltà anche sugli animali, maltrattandoli e torturandoli, sino a riprendere tutto con il suo smartphone.

La Procura di Velletri, che ha concluso la prima fase dell’inchiesta sui presunti maltrattamenti in un rifugio per animali di Viterbo, ha inviato nuovo avviso di garanzia a Marco Bianchi. Questo, che è rinchiuso in carcere, con una condanna all’ergastolo, dovrà rispondere anche dell’accusa di maltrattamento di animali.  Stando a quanto è  stato spiegato dai carabinieri che hanno portato avanti le indagini allo scopo di far luce sull’accaduto, Ruggiero,  il padre  dei “gemelli di Artena” e due amici di famiglia, hanno ricevuto avvisi di garanzia dai militari di stanza a Colleferro.

Ma come si è pervenuti a scoprire tutto questo orrore?  Per comprendere che rapporto intercorresse tra i Bianchi e la loro vittima, Willy Monteiro Duarte, sono stati sequestrati i loro 5 cellulari e quello che gli investigatori hanno ritrovato al loro interno è davvero sconvolgente: scatti e video, girati dal 2017 al 2019, che farebbero rabbrividire chiunque ha a cuore gli animali.

In base a quanto emerge dal capo di imputazione, Marco Bianchi, in concorso con un altro indagato, “per crudeltà” ha causato la morte di un uccello che, dopo essere stato catturato, è stato ucciso dal ventenne con un colpo di fucile. Il padre dei fratelli di Artena, invece, è accusato di avere ucciso una pecora. Dopo averla ferita, è stata finita con un colpo di arma da fuoco morendo “a seguito di atroci sofferenze”. La furia cieca dei Bianchi ha fatto, dunque, molte vittime. Non solo il povero Willy, ma anche animali incapaci di potersi difendere dalle loro torture, sin a trovare la morte.