Franco Gatti, spuntano le sue ultime parole prima della tragedia (2 / 2)

Non poteva mancare la musica, una costante nella vita dell’artista; in particolare quella del suo cantante preferito Elvis Presley, sulle note di “Can’t help falling in love”che sono risuonate nella chiesa. Tanti i volti noti presenti, così tanta gente comune che lo ha applaudito per i tanti anni della sua carriera e che è voluta esserci nel giorno del suo distacco dalla dimensione terrena.

Un dolore lacerante, quello di Stefania Picasso, rimasta vedova del suo adorato marito, con il quale aveva vissuto un amore grande, lontano dai riflettori, riservato, preservato dal gossip. Proprio Stefania, affranta, alla fine della cerimonia funebre, ha dichiarato “Il suo regalo più grande sono state le ultime parole che mi ha detto: ti amo e ti amerò sempre e adesso ha raggiunto Alessio”.

Il figlio Alessio, scomparso prematuramente nel 2013, a 23anni, ha rappresentato il dramma più grande e inguaribile di Gatti. Infondo, come si può sopravvivere al decesso di un figlio? In una delle ultime interviste che il cantante genovese ha rilasciato a Caterina Balivo, nel suo programma Vieni da me, su Rai 1, Franco Gatti ha voluto ricordare il suo Alessio, deceduto nel 2013, per una bravata, un mix di alcol ed eroina.

Mia moglie e due figli, ora ne è rimasto uno solo“. Ha esordito così l’artista nell’intervista datata 2019, per poi, proseguire, visibilmente emozionato, con gli occhi lucidi di chi sta trattenendo il pianto a dirotto che vorrebbe esternare: “Messaggi me ne manda sempre, io mio figlio lo sento vicino. Era veramente incredibile, io avevo la passione per i titoli borsistici. Gli ho insegnato qualcosa, nel giro di sei mesi ha iniziato a guadagnare soldi e poi dava dei consigli lui a me. Gli avevo insegnato tre accordi al piano e dopo un anno lo suonava. Ma bene eh”.

Intanto sulla schermo del programma scorrono le immagini di Alessio bambino, prontamente commentate da Franco: “Era sorridente, un mangione, aveva pure imparato a suonare il violino”, che ha aggiunto: “Quando al mattino mi alzavo, pensavo a mio figlio, andavo sul terrazzino e aspettavo che arrivasse un gabbiano. Ci guardavamo un po’ e poi se ne andava. Poi a Mosca, in albergo, mi affaccia. Penso a mio figlio e passa un gabbiano, nel centro di Mosca. Tu capisco, se non sono messaggi questi… Un’altra volta, dopo aver fatto una intervista in tv su mio figlio, mi tolgo il microfono e in terra c’è una piuma: non è possibile, non è possibile”. Un dolore immane, dal quale non si è mai ripreso, quello della morte del figlio Alessio, che è stato sempre vissuto assieme alla moglie Stefania e alla figlia, lontano dal mondo dei riflettori. Fu lo stesso artista, nel 2016, a decidere di dedicarsi alla famiglia, accantonando la musica.