Franco Di Mare, ai microfoni di Che tempo che fa, solo il 28 aprile, ha annunciato al mondo di avere un mesotelioma, grave neoplasia provocata dall’esposizione ad amianto, nel suo caso legata al lavoro di inviato.
Nella sua ultima apparizione televisiva, aveva accusato la Rai, storica emittente in cui ha prestato la sua professionalità per due decenni, di non averlo supportato sotto il profilo morale, intimo, oltre che lavorativo.
Come da lui stesso dichiarato , dopo aver richiesto lo stato di servizio per riuscire a risalire alle possibili connessioni tra il mesotelioma da lui contratto e il suo lavoro da inviato, non si è sentito sostenuto dall’emittente pubblica. A poche ore di distanza dal decesso del giornalista, a rompere il silenzio è stato il suo legale.
Come riportato da fanpage.it, in una nota dell’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, si legge: “Come Osservatorio nazionale amianto chiederemo al procuratore di Roma che venga fatta piena luce e giustizia sull’ inaccettabile e ingiusto decesso di Franco Di Mare anche per il trattamento ricevuto dalla Rai che lui stesso ha denunciato”.
Bonanni, come ancora una volta riportato da fanpage.it, ha inoltre detto: “Come Osservatorio proseguiremo la di giustizia e raccogliamo il testimone dell’impegno di Franco Di Mare contro l’amianto” per poi chiosare: “Sono reati perseguibili d’ufficio e come associazione siamo pronti a costituirci come parti offese. Chiederemo che i responsabili del decesso di Di Mare siano individuati e puniti”. Insomma, il legale è pronto a fare luce sull’accaduto, in nome della giustizia, affinché quanto accaduto a Di Mare non passi inosservato.