Francesco massacrato a coltellate per un sms a una ragazza (2 / 2)

Francesco Pio D’Augelli aveva solo 17 anni ed è stato ucciso a San Severo, in provincia di Foggia, il 18 luglio 2022, tra via Lucera e via Ferrini, a poche decine di metri dalla sua abitazione, trafitto da una coltellata al fianco sinistro della aorta sotto-renale. Il suo assassino è un minorenne, che non aveva ancora 16 anni quando ha compiuto l‘omicidio.

Oltre alla morte di un figlio, in un modo così crudele e spietato, i genitori della vittima si sono dovuti imbattere nella decisione del gip che ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore del 15enne, chiedendo la perdita di efficacia della misura in atto per scadenza del termine massimo di custodia previsto dalla legge. Questo è quanto si legge nel dispositivo: “a tal fine deducendo che, a seguito della riqualificazione del fatto in termini di omicidio preterintenzionale operata dal Tm in sede di riesame, il termine massimo di fase si sarebbe ridotto a soli tre mesi e, dunque, sarebbe decorso il 19 ottobre, imponendo l’immediata remissione in libertà del suo assistito”.

Morale della cosa? Colui che ha ucciso Francesco Pio D’Augelli, che ha compiuto 16 anni, è stato rimesso in libertà, dopo soli 3 mesi di distanza dall’omicidio, per decorrenza termini della custodia cautelare essendo trascorsi tre mesi, termine massimo previsto per l’omicidio preterintenzionale. Il pm non è assolutamente dello stesso parere, in quanto, a suo avviso, si tratterebbe di omicidio volontario.

Fu proprio il 16enne a presentarsi presso la questura di Foggia per costituirsi, raccontando per due ore al pm del Tribunale per i minorenni di Bari la sua versione dei fatti: “Francesco mi ha sferrato due pugni al volto. Io ho afferrato il coltello che avevo, lui si è avvicinato a me ed è rimasto ferito a un fianco. Non volevo ucciderlo”. Davanti al pm, il colpevole aveva pianto e si era detto pentito, consegnando l’arma del delitto, un coltello a serramanico, e il cellulare.

La sera del 18 luglio, quella in cui si è consumato il delitto, tra la vittima e il 16enne ci fu un litigio per motivi di gelosia, legato ad alcuni messaggi intercorsi sui social tra quest’ultimo e la fidanzatina di Francesco, fino a quando l’accesa discussione è sfociata nell’accoltellamento che, a detta del colpevole, oggi scarcerato, non era assolutamente voluto.