La storia si ripete, la terra sta continuando a tremare, in modo anche molto severo, questa volta nel nord della Grecia, dove si è verificato un terremoto di magnitudo 5.3 che ha colpito la zona settentrionale del Paese, nei pressi del monte Athos.
Il sisma ha avuto epicentro a una profondità di 12,5 chilometri al largo della costa, ed è stato avvertito in un’area a nord-ovest di Karyes, la capitale amministrativa del Monte Athos. La zona è quella di un importante sito ortodosso che ospita tanti monasteri, quindi possiamo facilmente intuire quanto l’evento sismico, se avesse avuto conseguenze pesantissime, avrebbe distrutto, in men che non si dica, ciò che storicamente e archeologicamente, ha un’enorme importanza.
Per fortuna, nonostante l’elevata magnitudo, non ci sono stati danni a cose e persone e questo è quel che conta. La comunità monastica del Monte Athos, situata nella regione settentrionale greca della Macedonia, comprende 20 monasteri abitati risalenti a diversi secoli fa, quindi è uno dei luoghi più apprezzati dai turisti e dai residenti.
La furia della natura, nonostante la sua intensità, non ha prodotto conseguenze devastanti, e non possiamo che essere felici per questo ma il timore dei locali è che, nel corso della giornata, tutto possa ripetersi, riseminando il panico nei locali. Le autorità proseguono il monitoraggio, rassicurandoli il più possibile.
In tanti si sono riversati in strada, abbandonando in fretta le loro abitazioni, per cercare la salvezza all’aperto… un gesto istintivo, questo, perfettamente comprensibile, alla luce di ciò che un terremoto potrebbe produrre, in termini di perdite di vite umane e danni ingenti a edifici e colture.