Ieri pomeriggio, intorno alle 16.30 , i locali sono stati scossi da un boato lungo la costa toscana, in particolare dalla Versilia all’Argentario. Immediatamente il tram tram sui social è scattato e in tanti sono stati gli utenti, convinti che il terremoto abbia interessato l’Isola d’Elba.
Tutti hanno esternato le loro sensazioni a caldo, parlando di finestre tremanti e gente riservatasi in strada. C’è chi ha parlato di un jet della base militare degli Eurofighter, a Grosseto, che ha superato il muro del suono. Eppure nessuna di tutte queste supposizioni si è rivelata giusta, ragion per cui ci si è chiesti cosa, per davvero, fosse accaduto.
A spiegarci a cosa fosse dovuto il boato assordante ci ha pensato l’Istituto geofisico Toscano-Fondazione Parsec, in accordo con l’Ingv e dell’Università di Firenze, anche per porre fine alle tante supposizioni che sono state avanzate, in pochi minuti, alcune delle quali davvero surreali.
La stazione sismo-acustica installata al campo sportivo di Seccheto – Campo nell’Elba, ha registrato un segnale sismo acustico fortissimo ma non si è trattato di un terremoto, ossia di un fenomeno sismico che, ormai, è all’ordine del giorno diffuso in tutto il globo. Dietro questo boato impressionante ci sarebbe un bolide, ossia un corpo celeste che è entrato nell’atmosfera terrestre e si è disintegrato.
L’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è dello stesso parere, convinto che il boato sia stato legato ad un «evento originato in aria». Non è semplice capire da dove il segnale abbia avuto origine, in quanto le onde rivelano una velocità apparente (circa 400 m/s) che è molto più bassa di quella tipica di un’onda che si propaga nella crosta terrestre. Le onde viaggiano in aria alla velocità del suono, circa 340 m/s (0.34 km/s), mentre nelle rocce le velocità delle onde P sono di alcuni km/s, tipicamente 5-6 km/s nella crosta e oltre 8 km/s nel mantello.