È scomparso a 88 anni, nella sua amata Bologna, Raffaele Dalla Vite, figura leggendaria del giornalismo sportivo italiano. Penna storica de La Gazzetta dello Sport, ha dedicato l’intera vita a raccontare lo sport con passione e umanità, lasciando un segno indelebile nel mondo del calcio e, per un lungo periodo, anche della Formula 1.
Fu negli anni d’oro della Ferrari e dell’epopea Schumacher che Dalla Vite costruì un legame profondo con il campione tedesco. Un rapporto autentico, nato lontano dai riflettori, che contribuì persino all’apprendimento dell’italiano da parte di Schumi, condito da espressioni in dialetto bolognese che il pilota sfoderava con sorprendente disinvoltura anche nelle occasioni ufficiali.
Da quella confidenza nacquero articoli memorabili, retroscena esclusivi, interviste sincere che arricchirono le pagine del quotidiano sportivo più letto d’Italia. Dalla Vite fu amico anche di altri volti della Formula 1 di quel periodo: da Barrichello a Irvine, da Massa a Montezemolo, senza dimenticare l’avvocato Agnelli. Proprio con quest’ultimo fu protagonista di un siparietto rimasto nella memoria: dopo una dichiarazione stringata a Monza, Raffaele lo punzecchiò chiedendo più materiale per riempire l’articolo.
La risposta dell’Avvocato fu da manuale: “Allora le parlo un po’ di Juve e di calcio, va bene, caro Raffaele?”. Non mancava mai di ironia, neppure nel raccontare la sua fugace apparizione giovanile in un film con Edwige Fenech, che gli dava il pretesto per intrattenersi con personaggi del cinema come Michael Douglas o Paul Newman, quando passavano dai box.
Nel calcio, era una vera celebrità, stimato e riconosciuto in Sudamerica da leggende come Maradona, Pelé, Zico. Maradona, con cui trascorse anche un Natale, lo chiamava “fratello”. A Bologna lo conoscevano tutti: dai cantanti come Morandi e Dalla fino ai custodi dello stadio. Raffaele era uno di casa, capace di strappare una battuta e un sorriso a chiunque. Con la sua intelligenza sensibile e il suo stile inconfondibile, ha scritto alcune delle pagine più belle dello sport italiano.