Flotilla, rientrano a casa gli altri italiani: ecco chi ha pagato il volo (2 / 2)

Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale saranno presto a casa i 26 attivisti italiani della Flotilla che erano ancora detenuti in Israele. Gli stessi hanno firmato il decreto di espulsione volontaria e quindi sono potuti tornare nel nostro Paese.

Lo hanno fatto tramite un volo della Turkish Airlines la compagnia di bandiera turca che ha effettuato il volo da Israele alla Turchia e poi a Istanbul ha fatto imbarcare su due distinti voli diretto in Italia gli attivisti.

Un gruppo di 18 persone è arrivato verso le 23.30 del 3 ottobre all’aeroporto di Fiumicino. Il gruppo si era dapprima imbarcato su un volo charter della Turkish Airlines partito alle 13.40, le 12.40 in Italia, dall’aeroporto di Eilat diretto a Istanbul e quindi, con l’assistenza di un team del Consolato Generale d’Italia in Turchia, trasferito su altri due voli per il rimpatrio.

Ma chi ha pagato il volo? Come sappiamo la Premier Giorgia Meloni aveva riferito che il Governo non avrebbe pagato il volo di ritorno agli attivisti italiani della Flotilla in quanto si sono resi protagonisti di un gesto molto pericoloso anche per la diplomazia internazionale. Proprio la compagnia aerea turca ha pagato il volo di rientro dei nostri connazionali

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“Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana. Ho nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti – ha riferito i ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Anche loro comunque tra pochi giorni potranno tornare nel nostro Paese.