Finisce in manette per violenze sulla sorellina: dentro il penitenziario le fanno giustizia (2 / 2)

Un caso gravissimo scuote Treviso, dove un 29enne, arrestato con l’accusa di violenza sulla sorella minorenne, è stato preso di mira da altri detenuti nel penitenziario cittadino. Secondo quanto emerso, l’uomo sarebbe stato picchiato, tanto da richiedere l’intervento delle guardie penitenziarie e successive cure mediche.

La vicenda ha avuto inizio quando la ragazzina, dopo mesi di silenzio, ha contattato il Telefono Azzurro, raccontando inizialmente di un “ragazzo” che abusava di lei, senza rivelare l’identità del colpevole.

Solo in un secondo momento ha confessato: «È mio fratello». La denuncia è stata gestita dalla Procura di Roma, ma le indagini sono state delegate ai Carabinieri di Treviso, che hanno installato microspie e telecamere nell’abitazione.

Le registrazioni avrebbero immortalato comportamenti inequivocabili, confermati anche dal racconto del detenuto, che ha riferito di aver subito, in almeno un’occasione, un rapporto completo. Dopo il blitz delle forze dell’ordine, il 29enne è stato trasferito nel penitenziario con questa grave accusa.

Ma la detenzione si è trasformata in un incubo: secondo le dinamiche tipiche del “codice” carcerario, i reati contro i minori sono spesso puniti con aggressioni da parte degli altri detenuti. L’uomo, dopo il pestaggio, è stato medicato in infermeria. Nel frattempo, durante l’interrogatorio di garanzia, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il giudice Gianluigi Zulian ha confermato la custodia cautelare.