Filippo Turetta, la notizia è appena arrivata: "È finita" (2 / 2)

Il pm Petroni ha chiesto la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, imputato per il femminicidio della sua ex fidanzata  Giulia Cecchettin,  al termine della sua requisitoria, davanti alla Corte d’Assise.  In attesa della sentenza, che è prevista per il 3 dicembre, dunque tra pochissimo tempo,  il pm ha consegnato una memoria scritta.

In essa,   il pubblico ministero ha ricostruito in lungo e in largo la cronologia dei fatti, sostenendo che Filippo, per diverse volte, ha mentito, pur avendo avuto in parecchie occasioni la possibilità di dirla  e un’educazione tale da poter evitare il delitto, sebbene possa esserci un’attenuazione futura della pena, legata alla sua giocane età.

L’accusa ritiene che Turetta non ha mai avuto intenzione di lasciar vivere Giulia, né tanto meno l’idea di farsi del male, ma che abbia pianificato a sangue freddo il femminicidio,  annotando tutto l’occorrente  che gli sarebbe servito  per immobilizzare l’ex fidanzata  prima e per farla fuori poi.

Inoltre, Filippo avrebbe studiato tutti gli spostamenti da compiere, attraverso le mappe.    Gli avvocati  che difendono il  23enne, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, invece, puntano a parlare di “preordinazione”. Secondo la loro tesi,  Turetta aveva pensato di  togliere la vita a Giulia, pur non essendone certo , sebbene la  premeditazione, già nel corso della seconda udienza del processo, sia stata ammessa proprio da Turetta.

Per evitare l’ergastolo, la difesa punta anche sull’atteggiamento collaborativo che il loro assistito ha avuto  in aula e sul fatto che sia molto giovane.  L’ultima parola spetta alla sentenza del 3 dicembre, in cui si decideranno le sue sorti. Sarà l’ergastolo  a prevalere?   Questo è ciò che in tantissimi utenti si stanno chiedendo, sin da quando la storia della povera Giulia  è venuta alla luce. Dall’11 novembre scorso  è passato un anno ma nessuno può dimenticare quello che le è stato fatto.