Immaginiamo un tranquillo pomeriggio in un piccolo paesino salentino, il classico paese dove tutti si conoscono. La famiglia Manni è molto conosciuta in città. Il ragazzo studiava alla Sapienza di Roma ed era tornato a Racale per partecipare alla Festa patronale di San Sebastiano.
La stessa si era tenuta lo scorso fine settimana. Da qualche giorno Manni aveva cominciato a lavorare come bagnino presso uno stabilimento balneare del Salento non lontano da casa, dove tutti ne apprezzavano le doti lavorative. Un ragazzo all’apparenza senza grilli per la testa.
All’improvviso una volta tornato a casa nelle scorse ore avrebbe avuto un diverbio con la madre al culmine del quale Filippo è salito al piano di sopra, ha preso l’accetta e l’ha scagliata ripetutamente contro la povera donna deceduta appunto dei gravi danni fisici causati dall’oggetto in questione.
“Ad un certo punto mi si è spento tutto” – ha detto Filippo davanti ai magistrati e al suo avvocato Francesco Fasano. “Sono salito al piano di sopra, ho preso l’oggetto e le ho tolto la vita. Altre volte per scherzo l’ho pensato dicendoglielo e oggi l’ho fatto” – ha affermato profondamente scosso il 21enne.
Al momento il ragazzo è stato portato in regime di reclusione in casa circondariale dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Un evento che ha destato molto scalpore in tutta Italia e la cui notizia si è immediatamente diffusa sugli organi di stampa. Vedremo che cosa emergerà dalle indagini degli investigatori. A quanto pare la lite tra madre e figlio sarebbe scaturita in quanto la donna non voleva dare a Filippo l’auto di famiglia in quanto appena aggiustata e consegnata dal carrozziere, un vicino di casa.