Filippo arriva in aula e per la prima volta incontra Gino Cecchettin (2 / 2)

Filippo Turetta è arrivato in aula, in cui è presente anche Gino Cecchettin.  Per la prima volta, l’imputato del delitto di Giulia, sua ex fidanzata, è uscito dalla cella,  scortato dalla polizia penitenziaria,  per essere interrogato nel processo. Le telecamere hanno catturato come era vestito  con pantaloni neri ed una felpa grigia con cappuccio, e con  una cartellina con alcuni documenti tra le mani.

Filippo  ha depositato uno scritto di circa 40 pagine in cui a mente fredda,  ha ricostruito punto per punto i suoi ricordi, in modo da aggiungere o integrare quello che ha già detto nel corso dei lunghi interrogatori.  Il suo legale ha risposto alla domanda di chi gli ha chiesto come stia il suo assistito.

Queste le parole dell’avvocato Caruso:  “È un coniglio bagnato, si può dire?”.  Un primo incontro attesissimo quello tra Gino, padre di Giulia, e Filippo Turetta, del quale,  al momento non si sa molto ma che potrebbe arricchirsi di ulteriori dettagli nelle prossime ore.

Gino Cecchettin aveva presenziato  già all’udienza di apertura del dibattimento,  e non si sapeva con certezza se potesse essere presente o meno nelle udienze successive del processo.   Eppure lo ha fatto, quindi è presente in aula e,  per la prima volta da quel maledetto 11 novembre 2023, e dal giorno dell’arresto di Filippo in Germania,  ha potuto  incrociare lo sguardo del ragazzo sui cui pende l’accusa di aver tolto la vita alla figlia.

Gino Cecchettin, quando gli viene chiesto di Filippo, ha risposto:  “Turetta? Non provo niente, l’ho tolto dalla mia vita. Chissà quanti Filippo si nascondono ancora nelle scuole”.  Parole forti, le sue, parole di un padre straziato, orfano della figlia per mano di chi un tempo  l’aveva amata.