Come già detto, è davvero molto complicato diagnosticare la fibromialgia, questo perché molti sintomi sono comuni ad altre malattie muscoloscheletriche, endocrine o neurologiche. Sarà necessaria uno studio molto attento della storia del paziente per escludere la presenza di altre patologie.
Non esistono infatti test diagnostici specifici per la fibromialgia e si tratta sostanzialmente di una diagnosi andando per esclusione. Lo specialista di riferimento è il reumatologo, che prima efettuerà la diagnosi e poi prescriverà la cura più idonea al caso di specie. Capita sovente che si confonda la sindrome fibromialgica con la Sclerosi Multipla, ma in quest’ultimo caso esiste una diagnosi specifica: vale a dire una risonanza magnetica al cervello e una puntura lombare.
Tra i tanti sintomi che possono essere presenti in contemporanea spiccano per esempio: colon irritabile; disturbi del sonno; bruciore intimo; dolori muscolari diffusi; “fibro-fog” (difficoltà a concentrarsi e ad effettuare semplici elaborazioni mentali); stanchezza cronica.
A questi sintomi se ne aggiunge uno molto particolare, ma così tanto comune che è davvero difficile associarlo poi a questo tipo di patologia: il disturbo del sonno. Tanti italiani hanno problemi con il riposo e con il sonno, motivo per il quale sarà sempre fondamentale un consulto medico per rinvenire una eventuale correlazione con la patologia in questione.
Per il momento gli studi hanno evidenziato come la terapia più efficace sia l’esercizio fisico di tipo aerobico. Risultano efficaci per ridurre la tensione muscolare anche tecniche di rilassamento (Yoga, Qi Gong, Tai Chi, Mindfulness, sedute di agopuntura). Per quanto concerne i farmaci per controllare il dolore, in casi selezionati si possono assumere medicine che migliorano anche la qualità del sonno ( (come quelli a base di amitriptilina, duloxetina, tramadolo, ciclobenzaprina.