Federica muore a 37 anni dopo 3 visite al pronto soccorso. Ecco cos’hanno scoperto (2 / 2)

Secondo quanto riferisce la stampa locale e nazionale, Federica Fabbris, 37 anni, è deceduta per motivi ancora tutti da comprendere presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Chioggia, in provincia di Venezia. Il dramma s’è verificato nella giornata di domenica 17 luglio: al Pronto Soccorso la 37enne è giunta in ambulanza accompagnata dal compagno Diego.

Federica lamentava fortissimi dolori alla pancia, per questo aveva deciso di chiedere l’intervento dei sanitari. Come già detto in precedenza i motivi del dramma sono ancora tutti da comprendere, ci sono in corso delle indagini da parte delle autorità per capire effettivamente quanto accaduto nel Pronto Soccorso di Chioggia.

Gli amici di Federica la attendevano all’esterno, in sala d’attesa, quando hanno ricevuto la tragica notizia. La Fabbris è morta dopo essere già stata mandata via altre 2 volte dal Pronto Soccorso. Una settimana fa la prima volta, per dolori al collo, la seconda poche ore dopo la prima in quando avvertiva un fortissimo mal di pancia. In quell’occasione i sanitari dopo aver svolto le analisi necessaria la rimandarono a casa, domenica scorsa invece il tragico epilogo.

Foto LaPresse – Daniele Leone
02/01/17 Roma ITA
Cronaca
ambulanza transita in città
Nella foto: un mezzo di soccorso ambulanza transita in una strada del centro storico

Un epilogo tragico che richiede inevitabilmente delle indagini approfondite, pare evidente il sospetto che il personale sanitario del pronto soccorso possa aver sottovalutato i problemi lamentati dalla 37enne. Anche i vertici dell’Ulss 3 Serenissima di Venezia hanno avviato un accertamento.

Della vicenda si occuperà quasi certamente anche la magistratura. Ecco il comunicato dell’azienda sanitaria: “L’Ulss 3 è vicina nel lutto alla famiglia, e mentre attende l’esito del riscontro diagnostico, doveroso per le modalità in cui è avvenuto il decesso, attraverso la direzione dell’ospedale ha avviato ogni verifica sull’assistenza offerta alla paziente, per assicurarsi della corretta gestione del caso”.