Sta facendo molto discutere il caso di Alessandro Venier, il 35enne trovato senza vita a Gemona del Friuli in questi giorni. A togliere la vita all’uomo sarebbero state la mamma di lui e la compagna da cui Alessandro aveva avuto anche una figlia che oggi ha 6 mesi.
Il corpo dell’uomo è stato trovato fatto a pezzi appunto in un bidone sopra al quale era stata messa della calce viva. A indicare il bidone alle forze dell’ordine sono state proprio la mamma e la compagna che messe sotto torchio dagli investigatori hanno confessato appunto quanto accaduto.
Si attende l’esito dell’interrogatorio da parte del magistrato udinese di turno, Giorgio Milillo, che si terrà con tutta probabilità nel penitenziario di Trieste, dove le due donne sono state condotte. Da quanto appreso le due avrebbero agito per futili motivi in quanto Alessandro pare non apparecchiasse la tavola.
Da qui la decisione di agire in maniera sconsiderata contro l’uomo. In tutto questo le autorità si sono dovute occupare anche della figlia di 6 mesi che adesso è rimasta da sola e che dovrebbe essere appunto affidata. La madre assieme all’altra donna dovrà rispondere di reati gravissimi e la sanzione di reclusione potrebbe essere importante.
“C’è da ricostruire quasi tutto, stabilire le singole responsabilità, e c’è da individuare un movente su cui allo stato attuale non abbiamo ancora nessunissima idea” – ha affermato il procuratore di Udine Claudia Danelon che sta seguendo il caso. Una situazione davvero molto importante che ha sconcertato tutto il nostro Paese. Altri dettagli saranno resi noti a breve un episodio davvero assurdo tra i più gravi che siano mai avvenuti in Italia.