Alessandro Venier è stato ucciso, fatto a pezzi e nascosto in un’autorimessa, mentre chi si è macchiato del suo delitto, la moglie e la compagna, ha poi allertato il 112. Alessandro e la compagna, di origini colombiane, hanno una bambina di 6 mesi che ora è stata affidata ai servizi sociali.
Le due hanno confessato la commissione del delitto ma è giallo sul movente. .La sostituta procuratrice di Udine Claudia Danelon, ha però precisato che occorre terminare tutti gli accertamenti, medico e scientifici, per poter confermare in tutto o in parte le ammissioni delle due reo confesse.
Allo stato attuale, si sa che tra le mura domestiche in cui il 35enne abitava con la madre e la compagna era divampato un litigio per futili motivi.
Il corpo è stato trovato tagliato in tre parti e nascosto in un bidone nella calce, dopo che madre e compagna hanno chiamato i carabinieri. Marylin Castro Monsalvo, 30 anni, aveva partorito la figlia a gennaio, mentre Lorena Venier, 62 anni, madre di Alessandro, è un’infermiera della zona. Alessandro Venier non sarebbe mai stato riconosciuto dal padre, portando il cognome della madre.
Si continua a scavare attorno al vissuto di Alessandro. In particolare, occorrerà rispondere alla domanda principale: che cosa ha portato le due donne a macchiarsi di questo efferato delitto e a martoriare il corpo del povero Alessandro, sino ad occultarlo? E’ stata la lite, divampata in casa qualche giorno prima, il motivo? E se si, da cosa è scaturita? Gemona è una comunità scossa, raccolta in silenzio attorno alla famiglia del 35enne, in attesa di risposte. Un delitto efferato, questo, uno di quelli che ci lasciano tutti senza parole. Ovviamente continueremo a seguire il caso, in attesa di nuovi sviluppi che saremo pronti a fornirvi nelle prossime ore.