Fatima, l’inquietante rivelazione sull’attentato al Papa (2 / 2)

Nonostante tutto, l’operazione cui il Pontefice venne sottoposto, durata 5 ore e mezzo, riuscì alla perfezione e il ricordo di quel giorno rimase per sempre impresso nel cuore dei fedeli, per i quali le sorti dell’amatissimo Papa sembrarono essere appese a un filo. Ancora oggi, attorno a quell’attentato, ruotano tantissimi dubbi. In particolare, ci si chiede chi furono i mandati e a quale scopo avvenne l’aggressione. Lo stesso Pontefice, essendo rimasto gravemente ferito proprio il 13 maggio, festa della Madonna di Fatima, decise di donare alla Sua statua la pallottola che “fu miracolosamente deviata da qualcuno o da qualcosa”. 

Ad oggi, sono due le piste principali riguardanti l’attentato a Papa Giovanni Paolo II : quella “russo-bulgara”, secondo il quale sarebbe stato organizzato dai servizi segreti bulgari ispirati dal KGB sovietico, e quella “interna alla Chiesa”, con il secondo attentatore Oral Celik che dichiarò di aver ricevuto l’incarico da due cardinali.

Se prendessimo in considerazione la prima pista, ossia che ad aver voluto colpire il Pontefice siano stati i comunisti atei russo-bulgari, sarebbe assurdo pensare che abbiano voluto compiere l’attentato al Papa, facendo si che si verificasse il terzo segreto di Fatima. Di sicuro, se lo avessero saputo anzitempo, dato che tale segreto è stato reso pubblico solo nel 2000, non avrebbero effettuato l’attentato proprio nel giorno di Fatima.

Il terzo segreto, come i fedeli sanno, parla di un “Santo padre che muore sotto i colpi di arma da fuoco”. La scelta del 13 maggio dovrebbe essere stata una pura casualità. Se, invece si considerasse la pista interna alla Chiesa, riguardante 2 cardinali, perché avrebbero voluto far sparare il Papa? Nel 2010, papa Benedetto XVI rivelò: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. Quelle parole rimbombarono nelle teste degli ecclesiastici. Che  il messaggio di Fatima fosse ancora da realizzarsi quando si era sempre pensato che il terzo segreto si era concretizzato con l’attentato al Pontefice?

Pochi anni fa, un cardinale molto noto, amico della Massoneria, avrebbe dichiarato: “Distruggeremo Fatima”La seconda pista avrebbe credibilità solo se posta in essere da cardinali massoni traditori, desiderosi che un Pontefice morisse, freddato da un’arma da fuoco, proprio nel giorno di Fatima, ossia il 13 maggio, per realizzare forzatamente il terzo segreto, spianando la strada alla grande apostasia. Unicamente in questo contesto, seppur sconvolgente, potrebbe essere giustificata la seconda pista.