Farmaci cortisonici: cosa sono, a cosa servono e quali sono i loro effetti collaterali.

I cortisonici oltre ad avere proprietĂ  immunosoppressive, trovano impiego nel trattamento dell'infiammazione e di altre patologie. Scopriamo quali sono i benefici e i rischi di questa classe di farmaci.

Farmaci cortisonici: cosa sono, a cosa servono e quali sono i loro effetti collaterali.

Cortisone è il nome che usiamo quando ci riferiamo a una classe di farmaci ampiamente utilizzata in medicina: i corticosteroidi. Dal punto di vista chimico, le molecole di questi farmaci, hanno la struttura degli “steroidi”; possono essere sia di origine naturale, che di sintesi. In medicina la maggior parte di questi farmaci è prodotta in laboratorio. Nell’organismo umano e animale, i corticosteroidi, sono sintetizzati dalla ghiandola surrenale e si comportano da ormoni.

Tra i farmaci corticosteroidi troviamo l’idrocortisone, il prednisone, il prednisolone, il desametasone ed il deltacortene. Questi, oltre ad avere proprietà immunosoppressive, trovano impiego nel trattamento dell’infiammazione, soprattutto quando gli antinfiammatori “non steroidei” sono poco efficaci.

In Italia, i farmaci cortisonici sono prescritti frequentemente perchè, oltre che per le patologie già citate, trovano impiego nella cura dell’artrite reumatoide, dell’asma, di alcune dermatiti ed in alcuni tipi di tumore. 
Un “famoso” cortisone è il Bentelan, usato in caso di reazione allergica o di shock anafilattico. La somministrazione repentina di una compressa o di una iniezione di Bentelan in un soggetto in stato di shock, che presenta difficoltà respiratorie, gonfiore del viso, intenso rush cutaneo, può rappresentare un atto che salva la vita. 

Benefici e controindicazioni

I corticosteroidi apportano numerosi benefici, se usati correttamente, ma presentano anche una serie di controindicazioni. Per questo motivo bisogna assumerli sempre su consiglio del proprio medico, che valuta la patologia e sceglie la terapia migliore per il paziente. Nei bambini, i cortisoni vanno somministrati solo se assolutamente necessari e per brevi periodi. Infatti, questi farmaci, possono indebolire il loro sistema immunitario ed influenzare negativamente la crescita scheletrica. Un errore che si fa è usare il cortisone in caso di tosse o di mal di gola, senza consultare il pediatra.

I corticosteroidi, influenzano il metabolismo di grassi, proteine, carboidrati e liquidi. Per questo motivo, se l’uso si prolunga eccessivamente, potrebbero insorgere effetti indesiderati come l’aumento dell’appetito e ritenzione idrica, l’accumulo di grasso sull’addome, sul collo e sul viso e un abbassamento delle difese immunitarie. Effetti meno gravi sono l’aumento della peluria, il mal di testa, la nausea e il vomito, l’eccitazione, la pelle fragile, l’acne, l’insonnia e l’eccessiva sudorazione.

Somministrazione

Per minimizzare questi effetti, se si prevede una terapia a lungo termine, bisogna iniziare sempre con un basso dosaggio di farmaco ed aumentare la dose gradualmente. Successivamente, non bisogna interrompere la terapia improvvisamente, ma scalare gradualmente la dose, per permettere alle ghiandole surrenali di riprendere la loro normale funzionalità. Un’interruzione improvvisa può provocare, infatti, la ricomparsa dei sintomi che si intendeva curare, con intensità maggiore.

A seconda della patologia da trattare, i cortisonici possono essere somministrati in diverse forme farmaceutiche: compresse, capsule, soluzioni iniettabili, pomate, creme, lozioni, aerosol. Il farmacista, quando rilascia il farmaco sotto forma di compressa o capsula, deve ricordare al paziente di assumere il prodotto a stomaco pieno, preferibilmente al mattino. Quando il farmaco è da applicare sotto forma di pomata o lozione, in parti del corpo scoperte, specialmente sul viso, il farmacista deve ricordare di limitare l’espozione al sole, per evitare antiestetiche macchie, difficili da debellare, per la durata del trattamento. 

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