
Crepet è uno dei massimi psichiatri e saggisti italiani, nonché tra i personaggi di spicco del piccolo schermo italiano. L’esperto si è pronunciato sul caso dei Birmingham-Trevallion, la famiglia al centro delle cronache da giorni per la propria vita passata tra i boschi e per la sospensione della potestà dei genitori sui figli, trasferiti per ordine del giudice in una casa famiglia.
L’esperto ha tuonato: “Fatemi capire: i genitori che passano tutto il giorno sui social ignorando i figli vanno bene, mentre chi vive libero nei boschi no?”
L’affronto diretto di Crepet non si è fermato a una semplice provocazione, ma ha puntato il dito sul sistema che ha portato a questa separazione. Il provvedimento contestato è stato emesso dal Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, che ha ritenuto le condizioni di vita e l’istruzione non conforme.

Secondo quanto riportato dalle fonti, l’unica “colpa” dei genitori era il fatto di aver scelto l’unschooling, un’istruzione informale fuori dalle aule, e una casa isolata nella natura. Una dinamica simile era già emersa nel caso Trevallion a Birmingham, anch’esso citato per evidenziare un dibattito internazionale sul ruolo delle istituzioni.Crepet ha insistito sulla necessità di dedicare la stessa attenzione mostrata per la famiglia di Palmoli anche ad altre situazioni familiari che, seppur diverse, potrebbero non essere affatto migliori. L’accusa implicita è verso una giustizia talvolta miope e selettiva.
L’esperto ha concluso la sua riflessione lanciando un monito di forte impatto emotivo sulla conseguenza delle decisioni legali. L’allontanamento dai genitori, ha sottolineato, non è mai una soluzione leggera.Si tratta di un «trauma enorme», di una ferita che rischia di segnare l’esistenza dei più piccoli per tutta la vita, indipendentemente dal contesto sociale di partenza. Il dibattito sulla libertà educativa e sul confine dell’intervento statale è destinato a non placarsi.