Famiglia nel bosco, arriva la decisione di Giorgia Meloni (2 / 2)

La vicenda della cosiddetta “famiglia nel bosco” di Palmoli (Chieti) ha allertato i vertici del governo: la premier Giorgia Meloni ha espresso forte preoccupazione per l’allontanamento dei tre figli da parte del Tribunale dei Minori dell’Aquila e ha sollecitato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a fare chiarezza sulla situazione.

È stato quindi chiesto alla Procura generale de L’Aquila di predisporre una relazione dettagliata sull’iter giudiziario che ha portato alla misura cautelare nei confronti dei genitori. La famiglia, composta da madre, padre e tre bambini, viveva in un casolare immerso nella natura, privo di elettricità, acqua e gas. I servizi sociali avevano segnalato criticità significative: secondo il tribunale, l’ambiente di vita non garantirebbe “l’integrità fisica” né la “vita di relazione” dei minori, elementi fondamentali per uno sviluppo sano.

La sospensione della potestà genitoriale è stata motivata anche dal rifiuto dei genitori di permettere verifiche sanitarie obbligatorie e di far vaccinare i bambini, secondo quanto riportato dai magistrati. Il padre, Nathan Trevallion, ha commentato con dolore la decisione: “Mi sento totalmente vuoto. È una cosa ingiusta togliere i bambini da un luogo dove c’è felicità, dove la famiglia vive nella natura”, ha dichiarato in un’intervista.

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Nel frattempo, è stato nominato un tutore provvisorio per i minori e i bambini sono stati accolti in una struttura protetta, dove la madre ha la possibilità di visitarli ma con delle prescrizioni. Corriere Roma Oltre alla reazione politica, la questione si è trasformata in un vero e proprio caso nazionale: Meloni ha valutato l’invio di ispettori del Ministero della Giustizia per monitorare il tribunale dei minori e capire se l’allontanamento sia stato giustificato.

L’operazione appare come un passaggio cruciale, anche perché la premier ha chiesto di essere costantemente aggiornata su ogni sviluppo del procedimento giudiziario. Da parte loro, i genitori contestano fermamente quanto deciso dai giudici e hanno annunciato ricorso contro l’ordinanza.