FACCIA IPPOCRATICA, il volto del Papa il giorno prima di perdere la vita non lasciava dubbi (2 / 2)

Sia durante la benedizione dalla Loggia  che durante il suo giro in papamobile, i segni della patologia e delle terapie cui il Pontefice si stava sottoponendo, erano evidenti, sul viso e nel tono della voce, molto più che negli scatti post dimissioni.

Papa Francesco ci ha lasciati nel giorno del Lunedì dell’Angelo,  esalando l’ultimo respiro in Casa Santa Marta, dove ha risieduto per tutto il suo pontificato,  per un ictus cerebrale e un  collasso cardiocircolatorio, alle 07:35 ,  ma già dal giorno precedente quello del decesso,   Bergoglio manifestava  la cosiddetta  facies hippocratica (faccia ippocratica), costituita da una serie di espressioni e caratteristiche  indicative di  condizioni di salute molto precarie.

Alcuni medici sono del parere che la faccia ippocratica sia un  segno di decesso imminente.  Il professor Kanathur Shilpa, in un suo articolo,  intitolato  “Characteristic facies: An index of the disease” ,  ad esempio, come riportato da fanpage.it,  ha descritto molto dettagliatamente che cosa si intende con questa espressione, ossia “un’espressione tirata del viso, con occhi infossati, labbra rilassate e guance e tempie incavate, come si osserva in un individuo morente dopo una patologia estenuante”.

Il Papa, durante il suo ultimo giorno di vita,  si è presentato al pubblico anche senza i naselli per l’ossigenoterapia, ma aveva comunque la facies ippocratica,  che si  trova spesso nei casi di peritonite,  di gravi  emorragie, di insufficienza cardiaca e respiratoria, e in tutti i casi di ipo-ossigenazione dei tessuti periferici. Il professor Mark A. Marinella, nel suo articolo “On the Hippocratic Facies” pubblicato sul Journal of Clinical Onclology,  ha evidenziato che i medici riscontrato spesso questa espressione in pazienti che stanno per passare a miglior vita, ritenendo che la faccia ippocratica funga da segno premonitore del trapasso, come descritto da Ippocrate secoli fa.

Si parla di faccia ippocratica in riferimento a Ippocrate, ritenuto il padre della medicina. Fu proprio il famosissimo medico e filosofo greco a descrivere come si manifesta , elencando delle precise caratteristiche  che segnano il manifestarsi della  condizione. Ippocrate scriveva:  “naso aguzzo, occhi infossati, tempie infossate; orecchie fredde, contratte e con i lobi rivolti verso l’esterno; la pelle della fronte ruvida, tesa e secca; il colorito del viso verdastro o livido” . Ippocrate scrisse:  “sappiate per certo che la fine è vicina”. Sono passati millenni ma le sue parole sono tremendamente vere.