Jenna Rose Gerwatowski, la 23enne che vedete nella foto d’apertura del nostro articolo, originaria del Michigan, ha raccontato su Tik Tok cosa è accaduto dopo che lei, per gioco, ha fatto un test del Dna. Non si sarebbe certo immaginata che tramite lo stesso, la nonna sarebbe stata arrestata.
Jenna, volendo imitare un’amica, si è sottoposta al test e il suo patrimonio genetico è finito nelle banche dati della polizia, che hanno scoperto una corrispondenza tra il suo profilo e quello di una neonata deceduta, 27 anni addietro, nella sua stessa zona. Contattata dalla polizia dello stato del Michigan, ha ricevuto dalle autorità un annuncio davvero assurdo: il suo Dna aveva corrispondenze con la neonata e pertanto il caso doveva essere riaperto.
Ventisette anni prima, il “Baby Garnet”, così come il giallo era stato ribattezzato tristemente dalla cronaca, aveva generato fortissimo clamore, dopo il rinvenimento di un corpicino senza vita di una neonata, nel bagno di un campeggio Garnet Lake, da parte di un operaio. Dall’autopsia, si arrivò a scoprire che la piccola era deceduta per asfissia e sono state portate avanti, per 27 lunghi anni, indagini al fine di rintracciare la madre, sino a quando la 23enne, effettuando il test del Dna, è riuscita, indirettamente, a risolvere il caso.
La polizia, esaminando anche il Dna della mamma di Jenna, ha scoperto che era una parente diretta della neonata trovata senza vita, per poi giungere alla conclusione del giallo: la nonna materna di Jenna era la madre della piccola deceduta.
Jenna non ha mai conosciuto la nonna 62enne, che è finita in manette con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Dalla ricostruzione effettuata, la donna, 27 anni prima, dopo aver partorito da sola in casa, si è poi disfatta della figlioletta, nella toilette di un camping a 20 km dalla città di Newberry, dove viveva. A dicembre partirà il processo a carico della stessa.