Eurovision 2024 finisce nel peggiore dei modi: minacce e insulti (2 / 2)

In Svezia, considerata spesso un simbolo del multiculturalismo e della tolleranza, si è verificato un episodio che ha scosso le fondamenta di quest’ideale. La cantante israeliana Eden Golan è stata recentemente vittima di minacce gravissime e costretta a muoversi sotto scorta a causa della sua nazionalità.

La giovane artista, rappresentante di Israele all’Eurovision Song Contest di Malmö, ha vissuto tre giorni di inquietudine mentre si trovava in terra svedese. Per giungere alla Malmö Arena, dove si sarebbe esibita nella finale dell’Eurovision, Eden Golan ha dovuto essere scortata da un imponente dispiegamento di sicurezza.

Un convoglio di dodici veicoli, accompagnato da un contingente di cento poliziotti, ha accompagnato la cantante israeliana lungo il percorso, mentre un elicottero ha vigilato attentamente dall’alto per garantire la sua incolumità. Le tensioni sono divampate in modo evidente nelle strade di Malmö, città svedese che ospita la più grande comunità di origine palestinese del Paese.

Circa 2.000-3.000 persone si sono radunate per protestare contro la presenza della cantante israeliana al concorso. Tra i manifestanti c’era anche Greta Thunberg, l’attivista ambientale di fama mondiale. Sebbene la Svezia abbia una lunga storia di accoglienza e inclusione, quanto accaduto evidenzia come non sia sempre facile tenere a bada le tensioni che possono scaturire quando si confrontano diverse identità nazionali e culturali.

La presenza di Eden Golan all’Eurovision ha catalizzato le emozioni e le opinioni contrastanti su questo tema delicato. Alla fine la nota kermesse canora è stata comunque un successo, anche se questo episodio è passato sotto silenzio.