Secondo la versione ufficiale, un cittadino europeo si sarebbe introdotto nel Paese fingendosi un semplice turista, ma con il reale intento di raccogliere informazioni riservate su obiettivi militari. Le autorità iraniane sostengono che la presunta spia stesse cercando di ottenere dati sensibili su sistemi missilistici e impianti di difesa, con lo scopo di danneggiare la capacità offensiva della Repubblica Islamica.
Sta di fatto che l’uomo è stato arrestato dalle autorità iraniane con l’accusa di essere una spia al servizio di Israele. A riportare la notizia è stata la televisione di Stato di Teheran, che ha precisato come il fermo sia avvenuto nella provincia occidentale di Hamadan, un’area nota per la presenza di installazioni militari e infrastrutture strategiche.
Il contesto dell’arresto è particolarmente delicato: da giorni, le tensioni tra Iran e Israele hanno raggiunto nuovi picchi, con scontri indiretti e operazioni sotto copertura che si sono intensificate nell’intera area mediorientale. Proprio in queste settimane, Teheran ha annunciato l’arresto di altre 24 persone accusate di collaborare con il Mossad, il servizio segreto israeliano.
Le forze di sicurezza interne, comprese le milizie paramilitari dei Basij, hanno aumentato i controlli e gli interventi nelle zone considerate a rischio, con numerosi blitz e operazioni di intelligence interna. Non è stata ancora resa nota la nazionalità dell’uomo arrestato, e al momento nessun governo europeo ha commentato ufficialmente la vicenda.
Secondo alcuni analisti, si potrebbe trattare di un episodio destinato a inserirsi in una strategia più ampia di pressione diplomatica, soprattutto considerando i precedenti: in passato, Teheran ha già trattenuto cittadini europei o con doppia cittadinanza, accusandoli di minaccia alla sicurezza nazionale. Questi arresti si sono talvolta rivelati strumenti di negoziazione nei rapporti con l’Occidente.