“Era in ospedale, ho visto cosa le stavano facendo e ho filmato la scena…” (2 / 2)

Finalmente non si tratta di una storia tragica ma di una che le lacrime le fa uscire per la gioia. A raccontare questo episodio è stato un giovane ragazzo, Jeremiah Nichol, che ha tanto voluto far sapere agli utenti dei social, cosa è accaduto alla sua nonnina Helen. Colpita da un brutto male, ricoverata in un letto d’ospedale, senza che si potesse muovere, quindi del tutto dipendente dagli infermieri del nosocomio, l’anziana ha avuto una vita difficile, piena di sofferenze, di lutti, sino al cancro che le ha dato il colpo di grazie.

Una donna sola, che si è trovata, nel suo ultimo periodo, a vivere il calvario oncologico. Ma, come molto spesso accade, gli angeli esistono e possono presentarsi sul nostro cammino per attenuare le nostre sofferenze. Helen ha avuto la fortuna, nella sfortuna (scusatemi il giro di parole) di incontrare un angelo che indossa una divisa. Parlo di un’infermiera. In fin dei conti, quanti sono vivi grazie a loro?

Non possiamo dimenticarci quanto hanno fatto durante le ondate pandemiche, sottoposti a turni di lavoro assurdi, pur di occuparsi dei contagiati di Covid. Non possiamo dimenticare che sono stati loro i veri eroi, durante l’incubo del virus. Anche stavolta, Isabelle, questo il nome dell’infermiera protagonista di questa storia, ha compiuto un miracolo. La ragazza, che prestava servizio in un altro reparto, nel leggere la cartella clinica della nonnetta ricoverata, si è subito resa conto che le restava davvero pochissimo tempo.

Così, ha deciso di fare un gesto stupendo, che racchiude tutto l’amore per il proprio lavoro e l’altruismo verso i bisognosi. Ecco che il termine donare, che abbiamo letto prima, ritorna, più vivo che mai. Gli infermieri lavano i loro pazienti, li imboccano quando non riescono più a farlo, li ascoltano. Sono angeli sulla terra che soffrono nel vedere un letto vuoto. Non perché un paziente sia stato dimesso, ma perché deceduto. Isabelle, sapendo perfettamente che da lì a poco, Helen sarebbe spirata, le ha fatto un bellissimo regalo.

Dotata di una voce meravigliosa, l’ha presa per mano e, stringendola forte, proprio come avrebbe fatto con sua nonna, le ha cantato una canzone, accompagnandola fino all’ultimo respiro. Ed io non posso che ringraziare tutte le persone che compiono, ogni giorno, gesti come questi, carichi d’amore incondizionato, di dedizione verso il prossimo. Grazie Isabelle.